Finalmente arriva una ventata d´aria fresca, questa volta da Ferrara, che anche se solo per venti minuti ci dà la forza di credere ancora nella musica indie italiana.
Modotti, questo è il nome del trio autore dell´EP ´Le sense du combat´ registrato al Blocco A di Padova promotore, ormai, di una scena musicale destinata a crescere.
Il trio Modotti, che omaggia esplicitamente nella denominazione la fotografa e attrice Tina Modotti, è ideato da Luca e Marco Zarattini e propone un power rock con nervature math. Il loro cd mi arriva in un´originale busta gialla commerciale che stuzzica non poco la mia curiosità.
Pur presentando i classici difetti dell´autoproduzione, tra cui il volume delle chitarre che prevarica la voce, ´Le sense du combat´ è veramente una lettera da spedire agli amici, da far leggere, da diffondere.
Nella prima traccia, "La notte dei santi", il trio ricorda tutti i martiri culturali italiani da Pasolini ad Aldo Moro, adesso buoni solo per commemorazioni ma, purtroppo, dimenticati dalle masse.
"A Torto", invece, ricorda un po´ i Fugazi, i Big Black e, perché no, i nostrani Zu. Pochi versi, ´non credo di essere, non credo di essere, non credo di essere, non credo di essere solo´, tanta precisione formale e una rabbia sublimata nel rigore chitarristico.
Il discorso concettuale dell´intero EP alterna momenti strumentali a poche parole feroci, dirette, d´impatto, che fanno da cornice ad una proposta musicale assolutamente di qualità.
Infine "Odio forse", il pezzo più libero e punk di ´Le sense du Combat´, è l´unica chiosa possibile ad un progetto che deve assolutamente crescere ed essere supportato.
Adesso i Modotti devono solamente lavorare molto sul testo creando liriche di spessore e di supporto ad un concetto musicale da approfondire e svincolare poco a poco dai modelli di riferimento.