Miss O Infection
2012 - Addictive Noise Records / Total Wipes Music Group
C’è qualcuno di voi che si ricorda i Soon? (io ho sentito qualche pezzo, da grande!). Siamo alla fine degli anni Novanta. Da quel punto in poi tante cose son cambiate, di anni ne son passati, i Soon si sono sciolti e la cantante, Odette de Maio, incontra Jan De Block. Adesso insieme hanno formato un duo, Miss O, ed hanno prodotto un loro disco di debutto che si chiama Infection, uscito in primavera per l’etichetta discografica belga Addictive Noise Records.
Tredici canzoni compongono Infection che fin dalla track di apertura, In motion, sembra avere come linea guida un sound abbastanza cupo senza abbandonare mai quell’elemento pop (che adesso diventa anche elettronico). L’album suggerisce qualcosa di molto intimistico (The Neptunian), dai testi ai suoni prettamente trip hop, come se ci di disperdesse in qualche dimensione diversa da quella cosciente, reale.
Da pezzi più riflessivi, quali The girl o Butterfly, si passa a pezzi elettronici e sperimentali, fino ad arrivare a canzoni dove si rintraccia quell’elemento pop-rock delle origini, Sensitivity. La fine è armoniosa, contagiosa per certi versi, ovviamente riflessiva e dispersiva, un viaggio, un piano, la voce che racconta e quelle parole: Forgetful with no signs we are astray, we lost connection. Go down into your fear the only way to find your way back home.
Ricerca emotiva, flussi di coscienza (e di incoscienza), momenti incerti ed energie varie, la voce che riesce a rendere chiari i momenti e la sperimentazione che ci vuole e Infection è pronto.
Tredici canzoni compongono Infection che fin dalla track di apertura, In motion, sembra avere come linea guida un sound abbastanza cupo senza abbandonare mai quell’elemento pop (che adesso diventa anche elettronico). L’album suggerisce qualcosa di molto intimistico (The Neptunian), dai testi ai suoni prettamente trip hop, come se ci di disperdesse in qualche dimensione diversa da quella cosciente, reale.
Da pezzi più riflessivi, quali The girl o Butterfly, si passa a pezzi elettronici e sperimentali, fino ad arrivare a canzoni dove si rintraccia quell’elemento pop-rock delle origini, Sensitivity. La fine è armoniosa, contagiosa per certi versi, ovviamente riflessiva e dispersiva, un viaggio, un piano, la voce che racconta e quelle parole: Forgetful with no signs we are astray, we lost connection. Go down into your fear the only way to find your way back home.
Ricerca emotiva, flussi di coscienza (e di incoscienza), momenti incerti ed energie varie, la voce che riesce a rendere chiari i momenti e la sperimentazione che ci vuole e Infection è pronto.
