Milanese Re & Bertolotti-mrb Trio The Burden
2015 - USR-Ultra Sound Records / IRD
#Milanese Re & Bertolotti-mrb Trio#Jazz Blues Black#Blues #Blues Italiano #Trio #Rock blues
The Burden è la dimostrazione che si può fare dell'ottimo blues elettrico senza puntare troppo sulle formule consunte dei ritmi serrati, dei torridi boogie, degli assoli chitarristici senza fine. Qui la musica “respira” leggera nelle trame del trio e si lascia sporcare da stili limitrofi, senza perdere mai la vocazione originale. La chitarra la fa ovviamente da padrone, ma senza l'ansia di strafare, integrando al punto giusto il groove che è il vero punto di forza dei pezzi migliori. E così il disco fila via leggero senza momenti di stanca, leggero e spumeggiante, conciso e pulito. Un esempio di questo stile è Luxury Blues, che segue gli accordi zeppeliniani dell'iniziale Hard Times: un cocktail di blues, funk e jazz, impreziosito da accattivanti cambi di ritmo. Back Home punta su un riff che s'infila subito sotto pelle, ma quando la guida della sei corde di Milanese si dirada ecco affiorare la trama fitta e mai banale del basso e della batteria. Molto convincente anche Spooky House, una sinuosa ghost song “posseduta” dalle vibrazioni del theremin, dove gli echi spettrali della voce e della chitarra (impegnata in un ottimo assolo) poggiano su un arioso groove funky.
Qua e là si flirta anche con altri generi, allargando con intelligenza l'offerta del disco e aggiungendo un terzetto di ballad che si fa notare. The Burden, lunga ed esotica, viaggia a cadenze tex-mex e permette a Milanese di lanciarsi in un assolo a “latitudini” diverse. Più classica e western, Where The Blacksmokers Are è dedicata alla vita dei musicisti in tour, che vagano macinando troppi sogni e troppi chilometri “in un paese senza un bar”. You (Everything I Need) si abbandona, tra blues e soul, all'amore e agli amori che giustificano una vita: un paio di scarpe, una chitarra nuova e una Mustang del '69. Il “peso” (“burden”), la fatica del vivere, è tutta nei testi, semplici e immediati, interpretati con impegno dalla voce scura e piena di buona volontà di Marcello Milanese. Ma la forza del disco è soprattutto nel suono della band, che sfoggia freschezza e un'apprezzabile ricerca di originalità e si piazza con autorevolezza sopra la media del genere.