Mike Younger Burning The Bigtop Down
2021 - MikeYounger.com
E' sempre stato molto parco il canadese Mike Younger nella sua produzione discografica. Vuoi perchè è uno che pubblica i suoi lavori quando hanno un senso compiuto, vuoi perchè la fortuna non gli ha proprio arriso. Nato a Halifax, Nova Scotia, Younger si è fatto le ossa come giovane artista di strada. A vent'anni indirizza la bussola in direzione New York, senza troppa fortuna. Dopo un lungo girovagare arriva a Nashville per registrare dei demo, che giunge l'orecchio di Rodney Crowell. Quando Mike firmò il suo primo contratto discografico, Crowell intervenne come produttore, e insieme realizzarono Somethin' In The Air nel 1999.
Nel 2001, Jim Dickinson iniziò a produrre il secondo album di Mike, che non vide mai la luce, poiché l'etichetta discografica, la Sounds Unreel, fallì prima che il disco fosse completato. Le sessioni originali di Memphis vedevano allineati musicisti quali Levon Helm alla batteria, Spooner Oldham alla tastiera e all'organo, David Hood al basso, Jim Dickinson al piano e suo figlio Luther Dickinson alla chitarra elettrica. I nastri di quella sessione caddero in una sorta di dimenticatoio dal quale sono miracolosamente emerse per essere pubblicate giusto pochi giorni fa.
Nove canzoni semplicemente splendide, corroborate da un sound che ha richiami a Muscle Shoals. con le sessioni iniziali di Memphis prodotte da Jim Dickinson, con Mike Younger (chitarra/voce), Levon Helm (batteria), Luther Dickinson (chitarra), Spooner Oldham (tastiere/organo), David Hood (basso), Cody Dickinson (washboard in Ragtime Angel).
A Nashville, Chad Brown ha prodotto le sessions rimanenti: ed ecco allora allinearsi le chitarre elettriche di Bob Britt , Mike & Jesse Thompson. Micah Hulscher & Larry Hanson (piano/organo), le backgroung vocals di Regina McCrary, Lisa Oliver-Gray, e Jeanne Peterson. E poi i fiati di Randy Leago, Roy Agee, Steve Herman e Neil Konouchi, per finire con le percussioni di Dave Colella.
La musica è un piccolo, meraviglioso scrigno impreziosito da atmosfere che passano tranquillamente sulle strade battute da decine di musicisti che abbiamo amato, Elvis Presley, The Band, Delaney & Bonnie solo per citare i primi che vengono richiamati, e dai quali non vogliamo staccarci, e pur essendo dichiaratamente derivativa riesce ad essere fresca ed originale come poche.
Un disco che ha il solo clamoroso difetto di essere stampato in CD e di essere reperibile solo sul sito di Younger (www.mikeyounger.com) per fortuna a prezzo ragionevole (10$ più spese di spedizione molto contenute), che avrebbe meritato una stampa su vinile che avrebbe conferito uno status adeguato ad un progetto del genere.
Comunque bellissimo!!
Nel 2001, Jim Dickinson iniziò a produrre il secondo album di Mike, che non vide mai la luce, poiché l'etichetta discografica, la Sounds Unreel, fallì prima che il disco fosse completato. Le sessioni originali di Memphis vedevano allineati musicisti quali Levon Helm alla batteria, Spooner Oldham alla tastiera e all'organo, David Hood al basso, Jim Dickinson al piano e suo figlio Luther Dickinson alla chitarra elettrica. I nastri di quella sessione caddero in una sorta di dimenticatoio dal quale sono miracolosamente emerse per essere pubblicate giusto pochi giorni fa.
Nove canzoni semplicemente splendide, corroborate da un sound che ha richiami a Muscle Shoals. con le sessioni iniziali di Memphis prodotte da Jim Dickinson, con Mike Younger (chitarra/voce), Levon Helm (batteria), Luther Dickinson (chitarra), Spooner Oldham (tastiere/organo), David Hood (basso), Cody Dickinson (washboard in Ragtime Angel).
A Nashville, Chad Brown ha prodotto le sessions rimanenti: ed ecco allora allinearsi le chitarre elettriche di Bob Britt , Mike & Jesse Thompson. Micah Hulscher & Larry Hanson (piano/organo), le backgroung vocals di Regina McCrary, Lisa Oliver-Gray, e Jeanne Peterson. E poi i fiati di Randy Leago, Roy Agee, Steve Herman e Neil Konouchi, per finire con le percussioni di Dave Colella.
La musica è un piccolo, meraviglioso scrigno impreziosito da atmosfere che passano tranquillamente sulle strade battute da decine di musicisti che abbiamo amato, Elvis Presley, The Band, Delaney & Bonnie solo per citare i primi che vengono richiamati, e dai quali non vogliamo staccarci, e pur essendo dichiaratamente derivativa riesce ad essere fresca ed originale come poche.
Un disco che ha il solo clamoroso difetto di essere stampato in CD e di essere reperibile solo sul sito di Younger (www.mikeyounger.com) per fortuna a prezzo ragionevole (10$ più spese di spedizione molto contenute), che avrebbe meritato una stampa su vinile che avrebbe conferito uno status adeguato ad un progetto del genere.
Comunque bellissimo!!
