Michele Gazich L'Imperdonabile
2011 - FonoBisanzio
Michele Gazich poco prima dell’estate ha dovuto fare i conti con un grave ed improvviso problema di salute che ha sparigliato le carte di una condizione che pareva correre lungo i lidi di una rassicurante normalità. Ma va da sé, l’uomo nero è sempre in agguato e quando un artista si imbatte in accadimenti tanto destabilizzanti, non appena intravede la luce che porta fuori dal tunnel, ecco che egli necessita di utilizzare la propria arte per raccontare al suo pubblico, nel modo di comunicare che più gli è usuale, il tumulto dei sentimenti vissuti.
Michele lo fa con L’Imperdonabile, album che consta di dieci meravigliose poesie musicate e, per la prima volta, da lui stesso “cantate”. Alcune di esse sono ispirate a e da grandi poeti che hanno inciso sulla formazione letteraria di Gazich, tra queste citiamo la title track, dedicata a Cristina Campo (1923-1977), tra i maggiori poeti italiani del ‘900, che chiamò “Imperdonabili” (come scrive Michele nelle esaustive ed imprescindibili note che spiegano e accompagnano ogni brano) "gli autori che vissero tutta la loro esistenza ardendo interiormente nella ricerca della verità e della bellezza". Il Nostro li considera Maestri di vita e si specchia in loro e si accredita ulteriormente come poeta.
Gli arrangiamenti e le melodie a supporto dei versi sono quanto di meglio l’artista bresciano sia mai riuscito a proporre da quando opera in veste di autore e spesso raggiunge vette di autentica purezza compositiva e lirismo, come in Lacrimosa di Mozartiana ispirazione dal Requiem. Da segnalare anche la commovente Il latte nero dell’alba, titolo mutuato da una poesia di Paul Celan (1920-1970) uno dei più importanti poeti di cultura ebraica morto suicida, e la tenerezza della conclusiva Grano di luce, una canzone d’amore delicatissima, come non ne sentivamo da tempo.
Gazich ha suonato e sovra inciso tutti gli strumenti (viola, violini, pianoforte), oltre ad aver usato la sua voce per la prima volta; il suo recitar cantando probabilmente non lo accredita come cantante ma questa che potrebbe sembrare una debolezza si trasforma in forza in quanto l’incerto incedere della voce ammanta i versi e accompagna le melodie con una straordinaria carica di spiritualità che molto spesso voci stentoree non riescono ad emanare.
Abbiamo avuto il privilegio di assistere alla presentazione live del disco proposto in compagnia del fido e bravo chitarrista Marco Lamberti e confermiamo che Michele Gazich, l’Imperdonabile tra gli Imperdonabili, una volta ancora ci ha trafitto il cuore.