Michael Doucet LACHER PRISE
2020 - Compass Records
#Michael Doucet#Americana#Folk #Beausoleil #Zachary Richard #Savoy Doucet Band
Classe 1951, nasce a Scott, Louisiana, città natale anche del cugino Zachary Richard. Dapprima si trovano insieme in una band rock ancora giovanissimi, poi hanno l’opportunità di un viaggio in Francia nei primi anni ’70. Al ritorno Michael Doucet che suona il banjo a 6 anni, la chitarra a 8, si converte al violino. Nel 1975 forma la sua prima formazione cajun, i Coteau e nel 1977 i Beausoleil (quest’anno celebrano i 44 anni insieme).
I Beausoleil suonano un misto di cajun prettamente e rigorosamente tradizionale con un pizzico di blues, country, zydeco e jazz.
La discografia di Michael Doucet conta almeno una ventina di album a suo nome (incisi dal 1983 al 2016) ed oltre 25 album più varie compilation di dischi come Beausoleil (1976-2013). Non mancano le decine e decine di altre collaborazioni con numerosi artisti.
Ha fatto anche parte della Savoy-Doucet Band con Ann Savoy e il marito fisarmonicista e noto costruttore di fisarmoniche Marc Savoy. Altra band, i Fiddlers 4 con Michael Doucet, Darol Anger, Rushad Egleston e Bruce Molsky. Dal 1977 Doucet insegna il violino alla University Of Southwestern Louisiana.
Nella sua lunga e gloriosa carriera ha avuto oltre una decina di nomination ed ha vinto un Grammy nella categoria Best Zydeco o Cajun Music Album per il suo disco dal vivo del 2008 Live New Orleans Jazz & Heritage Festival.
Doucet è un tesoro nazionale, protagonista assoluto nel riportare in auge la musica Acadiana della Louisiana, originariamente suonata con violino o fisarmonica, petit fer (il triangolo) e il washboard o rubboard (da noi chiamato e definito un asse da lavare ma solitamente in metallo) così come il suo amico Zachary Richard più incline negli anni ’70, ’80 e primi ’90 a proporre una sorta di cajun-rock. Altra caratteristica fondamentale della musica cajun (bianca) e dello zydeco (suonato, ballato ed inciso dal popolo creolo della Louisiana) è il cantato in un francese arcaico (tramandato dai loro avi principalmente in Canada prima di essere cacciati in terra di Louisiana).
Il francese Lacher Prise significa in inglese Let It Go (lascia andare...) ma è anche un termine buddista e nel senso spirituale e musicale delle parole stesse. A questo punto della sua carriera M. Doucet ha deciso di fare musica in totale libertà e per il nuovo album, tralasciando il cajun tradizionale, arcaico, semi acustico che lo ha accompagnato e ha proposto in una ricerca delle tradizioni del suo popolo per oltre 40 anni, ha costituito una nuova band e descrive il suo nuovo album come Les Iles Francais Zarico una descrizione che implica un mix eclettico di suoni, generi e stili tra i cui il rhythm and blues di New Orleans e il rock and roll del sud della Louisiana. Le sue interpretazioni di alcuni brani di cajun e zydeco sono qui mischiate ed infuse con i ritmi intossicanti delle isole caraibiche francesi (Martinica, Antille-Guyana).
La nuova formazione conosciuta come Michael Doucet avec Lacher Prise ha inciso 10 brani in soli tre giorni ai Dockside Studios di Maurice in Louisiana, uno studio di registrazione in cui sono passati tutti da Dr. John a Allen Toussaint e da Rod Stewart a gli Arcade Fire. Il triumvirato Michael Doucet, Chad Viator e il co-fondatore della Compass Records Gary West producono l’album. La band essenzialmente a quintetto è formata da Michael Doucet alla voce solista, violini e mandolino in Chere Emelie, Chad Viator (ex Roddie Romero band) alla chitarra acustica ed elettrica, Sarah Quintana alla chitarra acustica, elettrica, cori e voce solista in Dites Moi Pas, Chris French al basso acustico ed elettrico (Hunter Hayes e Buckwheat Zydeco) ed infine Jim Kolacek alle percussioni e batteria (ex Wayne Toups e Hunter Hayes). Non mancano gli ospiti tra cui Jim Hoke (ex NRBQ) al sax tenore e baritono e alla pedal steel e il Turtle Island Quintet in Cajun Gypsy. Tra gli altri special guest: Sarah Dugas di The Duchks ai cori e Ryese Wynans (eccellente tastierista, all’organo Hammond B3 e al piano Wurlitzer già con Stevie Ray Vaughan e Joe Bonamassa).
Oltre alla splendida iniziale Water Water (edita anche come singolo) composta dallo stesso Michael Doucet, spicca soprattutto Lula Lula Don’t You Go To Bingo di Boozoo Chavis & The Majic Sounds, album per la Rounder Records del 1993 intitolato Boozoo That’s Who! prodotto da Terry Adams degli NRBQ. Lula Lula Don’t You Go to Bingo è chiamata in gergo un “call-and-response” (botta e risposta).
Lo spirito del disco è palpabile in ognuno dei dieci brani più nella conclusiva ripresa soltanto nella versione compact-disc e non sul vinile (33 giri) di una estesa riedizione di oltre 5 minuti e mezzo di Lula Lula Don’t You Go To Bingo con la fisarmonica di Chad Huval (bonus track, deluxe edition).
Water Water è un brutto ricordo di un fortissimo e violento temporale a Lafayette e dintorni di tre anni fa con la pioggia caduta ed alta fino a 60 cm in 24 ore.
Bad Woman è una sorta di jazz gitano così come Marie Catin con alcuni versi in francese ed altri in inglese ha il passo e il ritmo tipico cajun. In Cajun Gypsy spiccano invece i due violini, un violoncello ed una viola del Turtle Island Quartet. He’s Got All The Wiskey è una splendida cover di un brano di Bobby Charles, più scura e cupa del suono dei Blasters dall’omino album di Bobby Charles del 1972 con He’s Got All The Money (He’s Got All the Women, He’s Got All The Whiskey). Il violino di Michael Doucet è sempre sbalorditivo, straordinario con le sue improvvise accelerate, i suoni corposi e le melodie accattivanti.
Il disco, disponibile sia su compact-disc che in vinile, cattura l’energia del live album in presa diretta, con la band ben amalgamata e gli incessanti e deliziosi timbri e ritmi della musica. Good- time music, musica per divertirsi, da ballare ma anche da ascoltare attentamente, composta e suonata con i dovuti crismi. Un album variegato, piacevolissimo, dai ritmi funky di New Orleans, swamp soul e dal giusto groove contagioso.