Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Cristiano Roversi Sonata a Kreuzberg
2018 - Contempo records
#Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Cristiano Roversi#Italiana#Alternative
Kreuzberg oggi è un quartiere vitale pieno di locali, impreziosito da una gemma dissonante come il Museo Ebraico di Daniel Libeskind. Sembra lontano anni luce dai ritratti oscuri che Massimo Zamboni, con Angela Baraldi e Cristiano Roversi, dipinge. Dal passato in cui un Muro divideva Berlino e l’Europa, quando un angelo di nome Damiel (il compianto Bruno Ganz ne Il cielo sopra Berlino) probabilmente guardava con uno sguardo carico di compassione anche i ragazzi dello Zoo.
Eppure proprio tanto dolore è stato capace di generare un qualcosa di estremamente forte, nonché situazioni al limite dell’assurdo come quella narrata da Zamboni nel descrivere la genesi dell’immagine di copertina di Sonata a Kreuzberg: “Non faccio mai fotografie. Ma mi trovo a Berlino, è il 1981, sto passando davanti al Muro nella zona dove tra vent'anni sorgerà l'inutile Sony Center di Potsdamer Platz e che per ora non è altro che un'area di macerie e sterpaglie dove viene ospitato il più grande mercato second hand di Berlino ovest, il Tempodrom, luogo di residenza fine settimanale per turchi, punk e sfaccendati di varie nature. E, a lato di questa folla – il vero Zoo di Berlino – passeggia un elefante in carne e ossa, lavoratore stagionale presso il locale circo equestre. Non faccio mai fotografie, ma questa la devo fare. Che poi l'elefante per contagio prenda la tinta tipica delle Trabant, il rosa confetto delle macchinette dell'est, è un attimo. Se osservo quella foto ora - compiuto il percorso CCCP e CSI, affermato il percorso singolare, sempre in buona compagnia - noto un paio di dettagli inosservati in precedenza: la Torre della Televisione di Berlino est sullo sfondo, e una scritta che definisce il Muro "grosstes Kunstwerk". Il più grande capolavoro”.
Il racconto sonoro di questa straordinaria esperienza si compone di diversi tasselli. C’è la componente elettronica delle inedite Unterwegs e Superfly e nell’irresistibile stravolgimento di Der Räuber und der Prinz dei D.A.F. C’è la straniante In the garden degli Einstürzende Neubauten, c’è la dolcezza infinita di Afraid di Nico. C’è il profumo di Hollywood in Bette Davis eyes di Kim Carnes che si contamina di malinconie da DDR grazie alla voce profonda di Angela Baraldi.
La rivisitazione di Alabama Song è sorprendente. Il pianoforte sembra quasi scordato, decadente come i Whiskey Bar ricercati nel brano, la luna dell’Alabama sembra non schiarirne le tenebre.
Non può ovviamente mancare un brano come Berlin di Lou Reed, elegia a un qualcosa di perduto mentre si cerca ad inseguirlo per la città. Allarme dei CCCP procede densa tra pianoforte e basso, sorprendendoci con l’intervento in tedesco di Zamboni stesso, che porta all’estremo la tensione del brano. La chiusura è affidata all’inedita La città imperiale. Il suo testo sembra un incrocio tra Le Città Invisibili e Il deserto dei Tartari, e il tono della Baraldi sembra quasi da favola, quasi cercasse di non far percepire l’impossibilità della fuga, comunque vana, per il “messaggero della libertà”.
Sonata a Kreuzberg è uno scrigno la cui apertura richiede studio e dedizione. Ad ogni ascolto troverete un qualcosa da approfondire, che sia un libro, una canzone o un ricordo.