Masada String Trio Haborym: The Book Of Angels Vol 16
2010 - Tzadik
Interplay magico e incredibile virtuosismo sono le armi che da sempre il trio ha a disposizione per meravigliare il pubblico. Un trio che unisce una preparazione accademica ad un suono, un tocco, che deriva dalla musica popolare, prevalentemente yiddish. Il tutto unito a una frequentazione che va dal jazz alla musica contemporanea, passando per l’improvvisazione pura, i concerti in solo (Friedlander), le produzioni rock (Cohen con, tra gli altri, Waits e Capossela) e la cameristica (Feldman in duo con la pianista Sylvie Courvoisier anche nel terzo volume dei “Book Of Angels”)!
Quarto album a proprio nome dal ’97 quando usci lo splendido The Circle Maker: Issachar nel doppio album che segnò, dopo Bar Kokhba dell’anno precedente, il concretizzarsi definitivo di quell’universo Masada che si sviluppò in infinite ed entusiasmanti galassie come si è potuto vedere anche nell’incredibile concerto al teatro Manzoni di Milano a fine 2010 con 12 gruppi zorniani in una sola notte! Gli impasti sonori, partendo dalla splendida opening Turel, sorprendono! Il suono ha un groove incredibile e una solidità ritmica che ha del miracoloso. Gli equilibri solistici sono sempre rispettati nei giochi solistici individuali, ma anche in duo o in trio simultaneamente. Il tutto senza mai perdere il pulsare ritmico e l’idea del pezzo.
Quando poi sono i pizzicati degli archi a dominare il suono è comunque sempre sicuro e dinamico. Dinamico! Ecco un altro aggettivo che appartiene al DNA del Masada String Trio. E ipnotico, capace di portarti via con il suo incedere sia nei temi più veloci che nelle ballad (l’eccezione in questo disco è la frenetica e nervosa Umikol). Ma la forza è l’interplay. La sensazione che ogni volta che questi tre musicisti suonano insieme stiano suonando per l’ultima volta e con un’energia, un fuoco esecutivo, che sembra moltiplicare i musicisti! Del resto Haborym, l’angelo caduto cui Zorn dedica questo riuscito capitolo, è quello che porta incendi ed è rappresentato, anche all’interno del cd, come un essere a tre teste (serpente, uomo, gatto) a cavallo di un serpente e con una torcia accesa in mano! Tre musicisti come un corpo solo, o meglio: tre strumentisti plasmati e diretti dal corpo “solo” di John Zorn. Unica avvertenza: se caricate i brani utilizzando iTunes potrebbero essere titolati in modo errato ma questo poco conta, Buon Ascolto!