Haborym: The Book Of Angels Vol 16<small></small>
Derive • Suoni

Masada String Trio Haborym: The Book Of Angels Vol 16

2010 - Tzadik

16/03/2011 di Paolo Ronchetti

#Masada String Trio#Derive#Suoni

In un anno segnato dalla produzione, ma sarebbe meglio dire commercializzazione, di un disco al mese per ogni mese del 2010, sicuramente questo Haborym, volume 16 del “John Zorn Masada Book 2: The Book Of Angels” a firma del Masada String Trio, si pone ai vertici assoluti non solo dei dischi usciti nell’anno, ma di tutta la discografia zorniana. Insomma questo è un disco da punteggio massimo in tutto! 11 brani scritti al meglio delle possibilità da Zorn per uno dei gruppi più incredibili in circolazione: Mark Feldman Violino, Erik Friedlander al Cello e Greg Cohen al Contrabbasso ovvero il Masada String Trio.

Interplay magico e incredibile virtuosismo sono le armi che da sempre il trio ha a disposizione per meravigliare il pubblico. Un trio che unisce una preparazione accademica ad un suono, un tocco, che deriva dalla musica popolare, prevalentemente yiddish. Il tutto unito a una frequentazione che va dal jazz alla musica contemporanea, passando per l’improvvisazione pura, i concerti in solo (Friedlander), le produzioni rock (Cohen con, tra gli altri, Waits e Capossela) e la cameristica (Feldman in duo con la pianista Sylvie Courvoisier anche nel terzo volume dei “Book Of Angels”)!

Quarto album a proprio nome dal ’97 quando usci lo splendido The Circle Maker: Issachar nel doppio album che segnò, dopo Bar Kokhba dell’anno precedente, il concretizzarsi definitivo di quell’universo Masada che si sviluppò in infinite ed entusiasmanti galassie come si è potuto vedere anche nell’incredibile concerto al teatro Manzoni di Milano a fine 2010 con 12 gruppi zorniani in una sola notte! Gli impasti sonori, partendo dalla splendida opening Turel, sorprendono! Il suono ha un groove incredibile e una solidità ritmica che ha del miracoloso. Gli equilibri solistici sono sempre rispettati nei giochi solistici individuali, ma anche in duo o in trio simultaneamente. Il tutto senza mai perdere il pulsare ritmico e l’idea del pezzo.

Quando poi sono i pizzicati degli archi a dominare il suono è comunque sempre sicuro e dinamico. Dinamico! Ecco un altro aggettivo che appartiene al DNA del Masada String Trio. E ipnotico, capace di portarti via con il suo incedere sia nei temi più veloci che nelle ballad (l’eccezione in questo disco è la frenetica e nervosa Umikol).  Ma la forza è l’interplay. La sensazione che ogni volta che questi tre musicisti suonano insieme stiano suonando per l’ultima volta e con un’energia, un fuoco esecutivo, che sembra moltiplicare i musicisti! Del resto Haborym, l’angelo caduto cui Zorn dedica questo riuscito capitolo, è quello che porta incendi ed è rappresentato, anche all’interno del cd, come un essere a tre teste (serpente, uomo, gatto) a cavallo di un serpente e con una torcia accesa in mano! Tre musicisti come un corpo solo, o meglio: tre strumentisti plasmati e diretti dal corpo “solo” di John Zorn. Unica avvertenza: se caricate i brani utilizzando iTunes potrebbero essere titolati in modo errato ma questo poco conta, Buon Ascolto!

Track List

  • Turel
  • Tychagara
  • Carniel
  • Bat Qol
  • Gamrial
  • Elimiel
  • Techial
  • Umikol
  • Malkiel