Marshall Guazzaloca Mimmo Adu The Shoreditch Concert
2010 - Amirani Records
Il linguaggio delle cinque composizioni è nervoso e dinamico. Spesso i musicisti lavorano in duo o trio scambiandosi parti e lavorando sulle possibilità dell’interplay riuscendo a raggiungere miracolosi unisoni che hanno tutta l’aria di essere improvvisati. La riproposizione di frasi appena enunciate da un altro strumentista, e quindi variate, è spesso usata come strumento di lavoro ma senza esagerare. Il piano di Guazzaloca e il sax soprano di Mimmo sono i mattatori di questa performance. Il primo con un pianismo colto, consapevole nell’approccio tecnico a 360 gradi (per intenderci si va’ dal pianismo classico a selvaggi colpi dati al pianoforte); il secondo con una capacità di dialogare con gli altri assolutamente trascinante. Ma anche il violoncello di Hannah Marshall si apre a momenti di ferocia sonora, con rasoiate improvvise, come a momenti di sostegno armonico/ritmico. La voce di Leila Adu purtroppo è sempre in secondo piano e raramente è ascoltabile! È probabile che i limiti sonori dello spazio concertistico abbiano penalizzato soprattutto la leggibilità, e la registrazione, della sua voce.
È un vero peccato perché, da quanto si riesce ad ascoltare nella terza traccia tensive/pensive e nella finale Where lies the final harbor, whence we unmoor no more?, (e da quanto si legge nelle note di copertina di chi ha partecipato al concerto), siamo davanti ad una musicista con capacità fuori dell’ordinario sia a livello improvvisativo che timbrico. Personalmente le tracce citate, assieme a The bending attitude sono i momenti migliori di questo The Shoreditch Concert ennesima uscita interessante della Amirani Records.