Mark Geary In the Time of Locusts
2023 - Sona Blast! Records
I suoi dischi catturano l’essenza delle sue canzoni, che parlano di gioie e momenti delicati e turbolenti, evocando paragoni con Richard Thompson, Nick Drake, Elliott Smith, John Lennon e Bob Dylan. Time Out lo ha lodato per la delicatezza e la profondità delle sue canzoni e per essere un cantautore irreprensibile tra i figli favoriti e adottati dal East Village di New York.
Dopo l’omonimo Mark Geary, album d’esordio edito negli Stati Uniti dalla Paradigm Records del 1999, il successivo 33 1/3 Grand Street per la Sona Blast! Records, ecco il terzo lavoro Ghosts del 2004 che riceve una certa eco dalla stampa, sia in Irlanda sia negli Stati Uniti, in cui sono ospiti Glen Hansard e Josh Ritter. Si è esibito negli Stati Uniti, in Europa e più recentemente in Svizzera e in Italia nel 2023; da qualche anno ha anche instaurato un rapporto di amicizia e collaborazione con diversi musicisti e gruppi italiani come i Fireplaces di Caterino Washboard Riccardi aka Andrea Scarso, Mardi Gras e Giobbe.
Resta uno dei più raffinati songwriter della sua generazione. La sua musica è un mix inebriante di spontaneità, narrazione carismatica, una musica pervasa da un delicato lirismo e canzoni folk finemente elaborate. Geary, nella scena musicale dei nostri giorni, caratterizzata dalla frenesia dei download selvaggi, chiede un posto per soffermarsi su dischi di qualità sopraffina, ma bisognosi di svariati ascolti. Esistono infatti ancora artisti capaci di concedersi al pubblico senza barriere e trarre dalla mutua condivisione emotiva una linfa vitale che travalica i confini strettamente musicali dell’arte, e lui appartiene a questa categoria in via d’estinzione.
Il suo ultimo lavoro, esclusivamente in vinile, a 33 giri, In the Time of Locusts, testimonia la sua continua evoluzione artistica. Dall’album ad oggi sono stati prescelti e pubblicati ben tre brani come singoli: The Forest, Spectre e per ultimo Hollow nel novembre 2023.
Registrato nel cottage di Mark nella foresta di Celbridge, vicina a Dublino, nel disco hanno suonato e lavorato Ruth O’ Mahoney Brady (pianoforte, synth e co-produzione), David Odlum (mixaggio e produzione), Karl Odlum (chitarra, basso, synth), Michael Buckley al sax e fiati vari e Dave Ingherty alla batteria e percussioni.
Dotato di una bella voce, in un album dagli arrangiamenti azzeccati e dal pianoforte dolce e sontuoso - in brani come l’iniziale The Forest o nella riflessiva Blindfold -, l'artista ci delizia con 10 pezzi tutti di sua composizione. Oh Suzanna e Coward sono piccoli gioielli dalla narrazione carismatica, finemente elaborate. Spectre, pubblicata anche come singolo nel 2020 vede al basso, voce e pianoforte la partecipazione e produzione dell’amico Glen Hansard.
Un disco piacevole e di rara bellezza.