Marco Santoro La piccola bottega di Khaloud
2016 - Autoprodotto
La piccola bottega di Khaloud, EP di esordio, prende il nome da questo episodio “....quel giorno, mentre assistetti alla contrattazione sul prezzo di un piccolo oggetto di un Bazar fra una signora ed il mio amico venditore ambulante Khaloud, quest'ultimo rispose: " Cara signora, io non vendo la perfezione, io vendo l'amore per le cose". E l’amore per le cose, soratutto per le piccole cose ricche di dettagli se solo le sapessimo guardare, è il cesello che definisce queste 4 tracce. Soprattutto Lettera, cantata con Petra Magoni. Un duetto che ha l’eleganza dei migliori La Crus ed al contempo il calore delle spezie e la morbidezza di un cuscino di petali. L’apertura è affidata a Il Ciclista, delicato epitaffio senza l’epica di Bartali. La Statura Della Speranza stempera la grazia cinica di alcune ballate deandreiane , come La ballata dell'amore cieco (o della vanità) con la fisarmonica di Silvia Telloli. Si chiude con il turbinio di Pazzo Di Professione, ritratto sopra la righe di un Narciso speciale.
Voce calda e cura dei minimi particolari, dagli impasti vocali al retrogusto da foto color seppia delle scene ricreate, questi sono i punti di forza de La piccola bottega di Khaloud, succosa melagrana.