Marco Franzoni & Manuele Zamboni La Signora Marron
2021 - Bluefemme StereoRec (Senza vento edizioni musicali)
Ai due, amici da vent'anni, ma che mai avevano pensato a un progetto insieme, è stato il confinamento a ispirare una collaborazione, complici anche il contatto virtuale con il batterista di Dallas Jonathan Womble e l'apporto di Francesco Venturini, splendida tromba ovunque, ma soprattutto in Gesù tascabile. La coppia artistica funziona benissimo, e da ogni traccia si avvertono una profonda sintonia e una ricerca di suoni accurati, espressivi e personali, da cui trapelano in controluce gli ascolti dei maestri, sapientemente rielaborati, Nick Cave e Hugo Race per le atmosfere scure (con il secondo infatti Franzoni ha anche lavorato), e i Calexico per i tocchi tex mex donati dai fiati (si ascolti Non fa rumore la primavera per capire).
Il valore aggiunto del disco, però, va ricercato nell'affiatamento dei due artisti, che emerge netto ovunque, e raggiunge l'apice nella splendida Non fa rumore la primavera, in cui la forma canzone d'autore si coniuga con armonie inedite, sospese fra il Sudamerica e la provincia italiana, complici l'intarsio fra fiati e voce, che racconta piccole storie intime; ma anche molte altre tracce riservano sorprese, come Controluce, in cui il discorso nostalgico è raccontato con l'ironia delle rime sdrucciole e un suggestivo insieme di alto e di basso, sottolineato da suoni in equilibrio fra loro, che danno l'impressione di essere di fronte a una piccola orchestra che sa il fatto suo, con una coda finale da brivido.
Non manca nemmeno un omaggio a uno dei più grandi maestri italiani, Enzo Jannacci, che con Vincenzina e la fabbrica ha raggiunto una vetta insuperabile di poesia; quella rielaborata da Franzoni e Zamboni non è una semplice cover, bensì una riscrittura contemporanea del capolavoro, che innerva la storia tutta milanese di Jannacci con colori alla Victor Jara (come in Te recuerdo Amanda), e insieme la rende sorprendentemente moderna, anzi, eterna.
Le due voci si fondono in modo suggestivo, e l'ascoltatore comprende l'alchimia fra i due amici, che tracima dal disco, per raggiungere l'identità fra arte e vita; il lavoro infatti si chiude con uno di questi momenti, in Oltre il cortile, che lascia in chi ascolta un solo desiderio: ricominciare daccapo, per ritrovare un piacere profondo, come avviene quando l'intelligenza si unisce alla sensibilità e alla bravura.