Breaking the Cycle<small></small>
Derive • Suoni

Marbin Breaking the Cycle

2011 - Moonjune

23/06/2011 di Gianpaolo Galasi

#Marbin#Derive#Suoni

Dopo Impressions of a city dello scorso anno (segnalato da molti come una delle migliori uscite del 2010), frutto della diaspora chicagoana di Danny Markovitch (sassofono soprano) e Dani Rabin (chitarra), esce il secondo capitolo della saga Marbin, diffuso dalla etichetta MoonJune Rec. A impreziosirlo ospiti illustri, a partire dal prodigio Paul Wertico, professionista dalla tenera età di quindici anni, dall´83 al 2001 membro stabile del Pat Metheny Group, con il quale ha vinto ben sette Grammy Awards come miglior batterista fusion, il bassista Steve Rodby (anch´egli membro del PMG) e il percussionista Jamey Haddad (Paul Simon). In una recente intervista i titolari del progetto spiegano che quel che a loro interessava era dar vita alle proprie composizioni suonandole in maniera personale, dando vita a ampie campiture melodiche arricchendole di sfumature (percussioni, trame vocali ... ).

Il risultato è un disco fatto di musica che attinge al blues, ma non solo, senza poter essere facilmente collocabile in un filone preciso. Musica cinematografica, come la dolce Old silouhette, o Bar stomp (una torrida, ideale session con il Ry Cooder più desertico), con chitarre slide in evidenza e un tranquillo ribollire di percussioni, o l´iniziale Loopy, con un bel soprano che si inserisce sinuoso e libero di rifluire nella trama di chitarre con flanger, basso e una ricchissima, fitta pioggia ritmica; A serious man e Burning match, ideale colonna sonora per un film felliniano o brani come Outdoor revolution, dove il sax traccia epifaniche malinconie su una chitarra acustica, o gemme come la morriconiana Western Sky e Mom´s song, impreziosite da voci femminili che si intersecano con le chitarre acustiche o lasciano spazio a un soprano dai toni dolci e sommessi, o Winds of grace, unico brano cantato.

Disco che sicuramente non annovera tra le sue migliori qualità gli spigoli e le dissonanze, ma che col suo miscuglio di musica strumentale e atmosfere cinematiche è sicuramente, come dimostra la coda finale, una melodia di sassofono su un letto di suoni ambientali (un ruscello che scorre, echi di uccelli in lontananza), un lavoro molto personale e di notevole raffinatezza.

Track List

  • 1. Loopy
  • 2. A serious man
  • 3. Mom´s song
  • 4. Bar stomp
  • 5. Outdoor revolution
  • 6. Western sky
  • 7. Burning match
  • 8. Claire´s indigo
  • 9. Snufkin
  • 10. The old silhouette
  • 11. Winds of grace