Il risultato è un disco fatto di musica che attinge al blues, ma non solo, senza poter essere facilmente collocabile in un filone preciso. Musica cinematografica, come la dolce Old silouhette, o Bar stomp (una torrida, ideale session con il Ry Cooder più desertico), con chitarre slide in evidenza e un tranquillo ribollire di percussioni, o l´iniziale Loopy, con un bel soprano che si inserisce sinuoso e libero di rifluire nella trama di chitarre con flanger, basso e una ricchissima, fitta pioggia ritmica; A serious man e Burning match, ideale colonna sonora per un film felliniano o brani come Outdoor revolution, dove il sax traccia epifaniche malinconie su una chitarra acustica, o gemme come la morriconiana Western Sky e Mom´s song, impreziosite da voci femminili che si intersecano con le chitarre acustiche o lasciano spazio a un soprano dai toni dolci e sommessi, o Winds of grace, unico brano cantato.
Disco che sicuramente non annovera tra le sue migliori qualità gli spigoli e le dissonanze, ma che col suo miscuglio di musica strumentale e atmosfere cinematiche è sicuramente, come dimostra la coda finale, una melodia di sassofono su un letto di suoni ambientali (un ruscello che scorre, echi di uccelli in lontananza), un lavoro molto personale e di notevole raffinatezza.