Malcolm Holcombe Tricks of the Trade
2021 - Need to Know / Proper / IRD
Tricks of the Trade è un disco, maturato nel 2019, che si colloca nel solco della produzione Holcombiana, grazie al blend di folk-country-bluegrass-blues-gospel, anche se possiede alcune frecce nella propria faretra che, nel tempo, siamo certi risulteranno al top della sua produzione. Circondato da fidati ed ottimi musicisti come Jared Tyler (dobro, mandolino e chitarre), Dave Roe (basso), Mary Gauthier e Jaimee Harris (ai cori), attraverso suoni elettroacustici cristallini, melodie ben memorizzabili e testi, come sempre acuti, a volte vere e proprie rasoiate, a rappresentare il mondo dei poveri, degli ultimi, Holcombe ci propone canzoni molte delle quali diventeranno dei classici del suo songbook.
L’album parte con la Waitsiana, Money Train, in cui l’aspra voce di Malcolm non teme di tirare sassi in piccionaia contro l’ipocrisia dei ricchi, tema sull’iniquità sociale affrontato anche in Crazy Man Blues e Good Intentions oppure nelle stupende Your Kin che tratta il caso dei bimbi e parenti divisi dalla polizia alla frontiera messicana, e Damn Rainy Day (in cui si sente l’ombra di Towns ad ispirarne lo sviluppo). Qua e là nei brani più country come Misery Loves Company, fa capolino Prine oppure On Tennessee Land, si palesano rimandi a Dylan e Guthrie, pur mantenendo Holcombe intatto il proprio stile.
La prima stampa, è la cosiddetta Deluxe Edition, è consigliata anche se, in verità, contiene solo una canzone in più, Windows of Amsterdam, peraltro tra le vette compositive del disco insieme alla conclusiva Shaky Ground gran pezzo dal ritornello killer in cui il nostro canta impotenza e speranza con la metafora: “Lascia che la pioggia faccia il suo lavoro / lascia che cada su di noi e lavi via le pareti / mentre stiamo ritti in piedi sul terreno instabile” quasi una speranzosa rassegnazione a che il tempo faccia il suo corso e sistemi le cose.
Trick Of The Trade sta per Trucchi del mestiere ma in questo disco non c’è trucco né inganno, solo musica di grande qualità, direi da podio tra i dischi di questo meraviglioso, sfortunato artista. C’è solo da sperare che songwriters di tale levatura non scompaiano mai.