LupMorthy Requiem for a tree
2022 - URTOVOX Records DISTR: Audioglobe/The Orchard
Requiem for a Tree è un titolo che fa pensare a un commiato, e in effetti il disco è una dedica, tutta strumentale, a un caro amico di infanzia, Federico, venuto a mancare dopo una lunga malattia. Mi viene in mente Ghosteen di Nick Cave, a come la musica possa in qualche modo fare qualcosa in questi momenti. Forse però è anche per gestire questa massa emotiva che i cinque movimenti, più che brani (in questo si nota la formazione dell’autore in ambito di musica classica), vedono la partecipazione di diversi musicisti: Enrico Gabrielli, Rodrigo D’Erasmo, Stefano Pilia, Tazio Iacobacci, Martino Pignatta, Giovanni Calella, Paolo Lucchi.
Si comincia con Dust, dove ascoltando con attenzione dietro dei delicati sibili di flauto si percepisce il ticchettio di un orologio, che segna implacabile il tempo che fugge e scorre. Uno scorrere del tempo che prosegue impietoso in Mud. Strings trasforma il pianoforte da strumento di accompagnamento a elemento ipnotico, che fa regredire a momenti dell’infanzia, felici forse ma di certo irripetibili. Stones sembra sprofondare in un magma di pensieri ed emozioni. Fa da preambolo alla conclusiva Trees. Lunga e maestosa, è un commiato struggente, sembra quasi di percepire il trapasso, l’accessoa una nuova dimensione che speriamo sia fatta di luce. Le vibrazioni che si ascoltano si ripercuotono quasi sul cuore. È una sensazione strana da provare e difficile da descrivere.
Prendete del tempo per Requiem for a Tree, per un abbraccio sconosciuto.