Luigi Tenco Lontano, lontano nel tempo
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Se non vi basta la mia parola, studiatevi il testo della iper-valutata Volare (compreso l’onomatopeico “oh-oh”, calzante a pennello per le combriccole di americani in trasferta e/o emigranti in rimpatriata nostalgica) e confrontatelo con il tenchiano Vedrai, vedrai. O con Lontano, lontano”. O con Cara maestra. O con ciò che più vi pare del canzoniere di Tenco. Vi accorgerete da soli che non c’è storia. Che Modugno e Tenco sono due piani antitetici, due pianeti lontani. Anni luce. Cambiano il passo, il taglio, l’acume. L’eleganza. Messa in altro modo, e per concludere la premessa (lunghetta, vero? Ma sono nozioni propedeutiche): nel sottaciuto cuore di tenebra degli anni Sessanta - con De Andrè - Luigi Tenco è stato quello più avanti. Lo è stato per background musicale, per tensione ideale. Lo è stato perché quando si è ucciso aveva probabilmente ancora un sacco di cose intelligenti da dire/credere/scrivere/amare/soffrire/cantare.
Al punto che oggi, a cinquant’anni esatti da quel Sanremo, non si riesce comunque a prescindere dalle sue canzoni. Questo triplo antologico della BMG (Lontano, lontano nel tempo), se ce ne fosse bisogno, rende l'idea del come e perchè, stagliandosi a conferma. Un cofanetto-fiume: trentasei tracce divise in tre cd, desunte da incisioni per Ricordi (1959-1963) e RCA/Ricordi (1966-1967). In pratica la carriera intera di Luigi Tenco per orecchie capaci ancora di intendere (e volere, via autonomia di pensiero). Le hit di impianto social-sentimentale - Mi sono innamorato di te, E se ci diranno, Ciao amore ciao, Angela, Lontano, lontano, Se stasera sono qui, Cara Maestra –, la rivisitazione deandreiana – La ballata dell’eroe –, la gemma esclusiva data da Vedrai Vedrai soltanto pianoforte & voce. Diverse altre tracce-comprova di come la caratura rivoluzionaria di Tenco non riguarda soltanto l’aspetto contenutistico ma anche quello semantico/musicale. C'è ancora da dire che ognuno dei tre cd si chiude con la versione spagnola di un successo - Lejano, Lejano (Lontano, Lontano), Un dia y otro dia (Un giorno dopo l’altro), Cada uno es libre (Ognuno è libero) –. Tutto materiale inedito, di fresco rinvenimento negli archivi della BMG/Sony, e dunque buono per tenchiani doc. Ultima ma doverosa menzione per il suggestivo digipack, con una grafica tra l'acido e l'imprerssionista di Daniela Boccadoro (su foto del Portfolio Mondadori) che - al netto della musica - restituisce la pre-veggenza della poetica tenchiana come meglio non potrebbe.