Miseria<small></small>
Italiana • Alternative • post punk, electro

Luca Romagnoli Miseria

2024 - Etichetta La Tempesta Dischi, Distribuzione Believe Digital Italia

31/12/2024 di Arianna Marsico

#Luca Romagnoli#Italiana#Alternative

E andrà a finire male, succede quasi sempre
A quelli che amano la vita disperatamente
Ma fa lo stesso, vale sempre la pena provarci” 

Miseria, l’esordio solista di Luca Romagnoli del Management, indaga in anime agli antipodi rispetto a quelle degli eroi sconfitti de Il vento. Quelle degli adepti al capitalismo descritti in Fatturare (e che ricordano anche un po’ Quelli che benpensano), brano dal suono industriale, come a replicare gli ingranaggi che ci stritolano, in nome dell’ “affare triste della felicità”. Altro che Chaplin in Tempi moderni, il gourmet ci seppellirà tutti. Il senso del disco sta nelle parole di presentazione dell’autore stesso: “La miseria è darsi un bacio, e fotografarlo e sottoporlo alla valutazione degli altri, dove anche l’amore diventa un oggetto e si può dire “io ce l’ho”. La miseria è il ricco che mostra a tutti la sua ricchezza, è la mitologia del consumo”.

Miseria è frutto di un profondo lavoro di introspezione. Dall’amicizia con il conterraneo Setak è nato un rapporto strettissimo con il suo produttore Fabrizio Cesare, una simbiosi artistica basata sul non aggiungere, sul limare. Un approccio quasi dadaista ai suoni e ai toni, intriso però di poesia nelle parole. “Poeta abusivo” si definisce Luca, nel prendere in prestito le parole di Paolo Maria Cristalli in una post-punk Bi Emme Vù, e quelle di Vik Stragovin in Un film su di noi sulle nostre piccole miserie e vittorie quotidiane.

Setak è presente in Progetti per il passato. La pacatezza da narratore amaramente consapevole della sua voce si scontra con la disperazione di quella di Luca, in un contrasto di sonorità, prima solo percussive e poi via via sempre più stridenti. Il tentativo di resistere alla mediocrità, all’invidia, agli inganni dei ricordi mentre si cerca di andare avanti viene reso in tutta la sua fatica, come se lo stesso respiro si facesse via via più affannoso. In fondo Perdere spiega bene la fatica del mestiere di vivere di pavesiana memoria. Il brano è presente in due versioni, una acustica e una con tutta la band, non a caso in apertura e chiusura. Aprono e chiudono il cerchio della vita. Di “questa vita che è bella, sì, ma da morire” che fa sprofondare nell’abisso, ma che riesce a far ridere quando si capisce che perdere è un’opzione contemplata.

Contro la vittoria a tutti i costi, contro il culto della mercificazione e dell’ostentazione, Miseria ci regala un Luca Romagnoli meno dissacrante, ma probabilmente più consapevole. Più Angelo nero.

Track List

  • Perdere
  • Angelo nero
  • Un film su di noi
  • Fatturare
  • Progetti per il passato (feat Setak)
  • Mi sono perso
  • Il nulla
  • Sanguina
  • Biemmevù
  • Non è niente
  • Perdere (Electro)