Lontano da qui Senza fare rumore
2023 -
Partiamo con l'ottima title track Senza fare rumore: testo, ritmica e arrangiamento funzionano benissimo fino ad arrivare ad un ritornello intenso, ma allo stesso tempo radiofonico.
Il disco prosegue con la sognante Squalo bianco, che mi piacerebbe sentire come prossimo singolo della band e che ha un ritornello riuscitissimo che rimarrà in testa per ore: "Porto addosso i segni dei denti di uno squalo bianco/e nascondevo i miei difetti dietro all ultimo banco"; un bel brano che parla dell'infanzia e dell'adolescenza, uno sguardo malinconico al passato, tema che verrà poi sviluppato in Chissà se tornerai, un analisi più profonda delle insicurezze che diventano paure da adulto.
L'introspezione continua in Gomitoli, in cui la band usa una ritmica incalzante per rappresentare il groviglio di pensieri che si susseguono senza sosta, fino a decidere di svuotare la testa e non pensare. Una strofa densa che lascia spazio a un ritornello morbido, come i pensieri che si dipanano o si disperdono: "I miei pensieri sono [..] treni che arrivano in ritardo/la folle corsa di un cavallo che non taglia mai il traguardo".
Il disco si chiude con la bonus track D'altronde, cantata in duetto con Noemi Smorra, sull'ammissione dei propri difetti e di quelli dell'altro dopo la fine di una storia d'amore, un brano di matrice folk, ma molto moderno, una rassegnazione scanzonata.
Un album piacevole con un'ottima scrittura e dei testi profondi che non risultano mai pesanti e sono in grado di aprire immagini e nuovi spunti di riflessione.
Unico neo la scrittura collettiva che si sente e su un paio di testi può essere spiazzante, indebolendo un disco comunque molto riuscito. Sarebbe interessante conoscere il processo creativo per comprendere il modo in cui i tre artisti lavorano insieme.
In ogni caso una band da scoprire e seguire che sa come scrivere belle canzoni.