Lone Justice Viva Lone Justice
2024 - Afar Records / Fire Records / Goodfellas
Hanno fatto parte del movimento "cowpunk" di Los Angeles, band che suonava country-rock con foga punk-rock e che ha inventato il cosiddetto Alt-Country (alternative-country).
Nel 1983 i Lone Justice cominciano ad esibirsi nei vari club di Los Angeles con uno sguardo al passato (country anni ’40 e ‘50) e al futuro con la loro vibrante energia anni ’80 e la voglia di proporre musica alternativa.
Guidati dalla voce squillante di Maria McKee, i californiani hanno esordito con un disco country-punk nel 1985 per la Geffen Records tra ballate stile vecchio west, brucianti rock and roll e una discografia di soltanto 4 dischi culminati con un BB Live del 1994.
Maria Luisa Mc Kee (nata da una famiglia bohémien a Los Angeles), sorella minore di Bryan MacLean (eccelso chitarrista dei Love di Arthur Lee), incontra il chitarrista rockabilly Ryan Hedgecock con il quale suona country e folk nei piccoli locali della west-coast. I Lone Justice nascono con l’ingresso di Marvin Etzioni, Don Willens e David Harrington, e si accodano al movimento rinascimentale del rock californiano, inseriti nel cosiddetto country-punk di gruppi come Long Ryders di Sid Griffin, gli X di John Doe, Billy Zoom e Exene Cervenka, i Blood On The Saddle e i Rank & File. All’album d’esordio collaborano Tom Petty e gli Hearbreakers del suo ex fidanzato Benmont Tench e Mike Campbell, e il risultato è un disco di country urbano assai riuscito.
Le grandi opportunità non mancano di certo, Bob Dylan scrive per loro nel 1984 Go‘ Way Little Boy edita soltanto in versione 12 pollici. Nel cuore dei plastificati anni ’80, i Lone Justice si destreggiavano con un paio di album che hanno fatto colpo in chi subiva anche il fascino di quell'America rurale e primordiale, tanto selvaggia nell'impeto (punk), quanto malinconica e struggente nelle melodie (cow, o meglio country). Nella band ci sono vari rimpasti e cambi di formazione e nel 1987 il gruppo è oramai sciolto. Maria McKee incide alcuni album solisti con alti e bassi.
Marvin Elan Etzioni invece è un cantante, mandolinista, bassista e produttore discografico americano. Conosciuto anche come “Mandolin Man”, è un noto produttore discografico e ha pubblicato quattro album da solista.
Ora i Lone Justice rinascono dalle loro ceneri con il primo album dai tempi di Shelter del 1987, Viva Lone Justice, che propone 10 tracce capaci di mescolare nostalgia e innovazione, realizzato con la formazione che diede vita al bellissimo album d’esordio del 1985 con Maria McKee alla voce, il chitarrista Ryan Hedgecock e il bassista Marvin Etzioni più
il parziale contributo dell’ottimo batterista Don Heffington (1982-1985) scomparso purtroppo nel 2021. Nel disco gli ospiti sono David Ralicke ai fiati, Greg Leisz alla pedal steel guitar, Tommy Rogers (arrangiatore degli archi) e Benmont Tench al piano.
Nel nuovo disco, disponibile sia in vinile, sia in CD, si parte con You Possess Me composta da Marvin Etzioni e cantata meravigliosamente bene da Maria Mc Kee a-cappella (accompagnata in sottofondo da un quartetto di archi e mandolino) per poi trovare una spumeggiante cover del singolo del 1978 Teenage Kicks degli Undertones.
La splendida Skull And Cross Bones è un rockabilly di loro composizione con Ryan Hedgecock alla chitarra in stile Scotty Moore, mentre Rattlesnake Mama, un brano tradizionale, resta un cavallo di battaglia che già eseguivano dal vivo nei loro concerti nel 1983, qui in una versione acustica con Ryan Hedgecock all’armonica e Tammy Rogers ospite al violino.
Uno dei brani che più mi prende é Wade In The Water, un gospel, spiritual afro-americano, dalla lunga storia centenaria.
I Will Always Love You é un tributo a Dolly Parton con Greg Leisz alla steel guitar e si chiude con
un arrangiamento archi per orchestra di Tommy Rogers, Jenny Jenkins uno standard di musica folk. Alabama Baby invece mostra le radici hillbilly dei Lone Justice. Nothing Can Stop My Loving You é un country, pubblicato dalla band anche come singolo, con Joel Sonnier alla fisarmonica e Benmont Tench alle tastiere. L’album chiude con Sister Anne con il piano in stile barrelhouse di Benmont Tench e i fiati di David Ralicke.
Bentornati Lone Justice!