Lezziero Naturae
2023 - Riff Records
Già dalla prima traccia di Naturae di Lezziero si respira l’aria di una buona stagione. Ché, d’altra parte, non c’è dubbio che ogni ripartenza contenga l’andare via.
L’ascolto di questo disco catapulta in uno stato di spensierato ottimismo, cantato in un tempo tutt’altro che benevolo: tuttavia esiste un ritorno a certi autori della grande scuola del cantautorato. Nulla appare davvero compromesso nei testi di queste canzoni leggere; casomai una velata speranza di trovare lo spazio necessario che serve nel viaggio e nel suo ritorno.
Le sonorità utilizzate sembrano veicolare le parole in una direzione ben precisa, che l'autore ha imparato dalla sensibilità estrema che riconosco ad autori come Mario Castelnuovo (tanto per fare un nome mai troppo ricordato) o addirittura di un Niccolò Fabi (ascoltare La cerimonia degli sguardi o Filastrocca, per esempio).
Questo album ha un suo filo conduttore, il racconto delle piccole cose, dei dettagli e dei leggeri spostamenti del cuore: e non è fatto trascurabile sottolineare il valore che ne scaturisce.
Nel progetto di Lezziero però c’è anche tanta musica: scrittura ed esecuzione impeccabili, grazie alla mano sapiente di Cesare Malfatti e di suo figlio Emanuele. Molto curato è l’artwork con cui si presenta il disco. Il titolo del disco (Naturae) è molto bello, evocativo.
Non vi consiglio nessun brano in particolare, perché mai come in questa occasione ogni singola traccia è necessaria. Vi invito all’ascolto, e sono convinto che resterete affascinati quanto lo sono stato io.
Un viaggio che è “un paesaggio intero dentro noi”.
L’ascolto di questo disco catapulta in uno stato di spensierato ottimismo, cantato in un tempo tutt’altro che benevolo: tuttavia esiste un ritorno a certi autori della grande scuola del cantautorato. Nulla appare davvero compromesso nei testi di queste canzoni leggere; casomai una velata speranza di trovare lo spazio necessario che serve nel viaggio e nel suo ritorno.
Le sonorità utilizzate sembrano veicolare le parole in una direzione ben precisa, che l'autore ha imparato dalla sensibilità estrema che riconosco ad autori come Mario Castelnuovo (tanto per fare un nome mai troppo ricordato) o addirittura di un Niccolò Fabi (ascoltare La cerimonia degli sguardi o Filastrocca, per esempio).
Questo album ha un suo filo conduttore, il racconto delle piccole cose, dei dettagli e dei leggeri spostamenti del cuore: e non è fatto trascurabile sottolineare il valore che ne scaturisce.
Nel progetto di Lezziero però c’è anche tanta musica: scrittura ed esecuzione impeccabili, grazie alla mano sapiente di Cesare Malfatti e di suo figlio Emanuele. Molto curato è l’artwork con cui si presenta il disco. Il titolo del disco (Naturae) è molto bello, evocativo.
Non vi consiglio nessun brano in particolare, perché mai come in questa occasione ogni singola traccia è necessaria. Vi invito all’ascolto, e sono convinto che resterete affascinati quanto lo sono stato io.
Un viaggio che è “un paesaggio intero dentro noi”.
