Leonardo Rosselli-Thomas Lasca-Andrea Elisei Il Gioco
2020 - Emme Produzioni Musicali
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Un trio sui generis, si diceva. A formarlo sono Leonardo Rosselli (sax tenore, sax soprano, clarinetto), Thomas Lasca (chitarra elettrica) e Andrea Elisei (batteria), con il sostegno delle percussioni di Francesco Savoretti in un paio di brani (Portual Dance e Serrado). Manca il pianoforte, cioè lo strumento con più spiccata vocazione armonica, e manca il basso, con la sua essenziale funzione di collante e amalgama ritmico. Due assenze che forse tolgono un po' di omogeneità al flusso musicale ma che contribuiscono a far emergere, con maggior chiarezza e definizione, i singoli “episodi” da cui ciascuna traccia è composta: il loro progressivo svelamento, spesso sorprendente e inaspettato, è l'aspetto più riuscito de Il Gioco. In Portual Dance il tema si avviluppa intorno a cadenze orientaleggianti ma, a contrasto, contiene un bridge più rilassato. Più avanti, l'ingresso della chitarra segna uno stacco netto rispetto al sassofono, e come in tutto il disco Lasca lavora più sulla rarefazione che sulla densità. Black Cat cattura l'attenzione con il “gancio” un po' sinistro nel tema. Il sax sembra prima nascondersi per poi passare di prepotenza in primo piano, come se i due musicisti intrecciassero due fili di tinte diverse, facendo prevalere ora un timbro ora l'altro. In Water Reflection, Rosselli pennella lunghe note a sostegno dell'assolo di chitarra, ricchissimo di swing, confermando come il continuo scambio di ruoli tra i due strumenti sia un elemento costante; il brano sfocia poi in una sezione increspata di misteriosi echi, note acide della chitarra, latrati del sax.
La musica si mantiene spigolosa, nervosa, imprevedibile, ma Sky Watcher segna una pausa più contemplativa e cantabile, con un notevole assolo al soprano. Qualche approfondimento merita anche Hearing A Whistle, la traccia più lunga e complessa che suggella la conclusione del disco. Si parte con i nudi accordi della chitarra sui quali entra un tema riflessivo del sax soprano, composto da tre parti e uno stacchetto finale che poi tornerà più volte. Il dittico di assoli, questa volta ripartiti in maniera abbastanza netta, culmina in un finale epico e roboante, sostenuto da una batteria sempre più rock. La ripetizione ad libitum della prima parte del tema anticipa la chiusura a sfumare. Ancora una volta lo spensierato piacere del gioco non è in contraddizione con l'attenta “sceneggiatura” delle diverse parti, concepita con la giusta coralità e una buona originalità