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Rock Internazionale • Alternative • Songwriting

Laurie Anderson Amelia

2024 - Nonesuch

01/10/2024 di Laura Bianchi

#Laurie Anderson#Rock Internazionale#Alternative

Vieni, ragazza. Ti racconto una storia vera, che sembra una favola. Anzi, la faccio raccontare dalla voce e dalla musica di una musicista che forse hai sentito nominare: si chiama Laurie Anderson. Ma la donna di cui questa artista parla si chiama Amelia Earhart, e Anderson ha racchiuso la sua storia in un'opera, intitolandola come il suo nome: Amelia, la prima donna che, nel 1937, salì sul suo aereo Lockheed Electra 10-E, dopo averlo modificato, per poi scomparire nell'Oceano Pacifico dopo ben 22.000 miglia di volo, a poco più di seimila miglia dal traguardo; una storia che per Anderson è l'ennesima riflessione sull'umana condizione, sospesa - è il caso di dirlo - tra destino e scelte individuali.

L'opera - ed è il caso di chiamarla così, poiché nasce da una performance proposta venticinque anni fa - consta di ventidue segmenti, che Anderson rende coerenti attraverso arrangiamenti che contano arrangiamenti con musica elettronica e analogica, archi, drone-music, mentre, in sottofondo, si ascolta il rumore del motore di un aereo, quello che accompagnò Earhart nel suo ultimo viaggio. Si può quindi parlare di opera drammatica in entrambi i sensi: perché l'epopea della donna aviatrice appassiona ancor oggi, al punto che vengono ancora organizzate ricerche e spedizioni per recuperarne i resti, o perlomeno capirne la dinamica della fine, e anche perché drama, in greco, significa azione, e rimanda alla rappresentazione teatrale.

E drammatici, nel doppio senso, sono i testi che accompagnano l'opera, che a volte ci offrono suggestivi squarci diaristici, come in India And On Down to Australia, che vede la partecipazione della multiforme voce di Anohni Hegarty. Non potrebbero essere defintiti altrimenti versi come "The hazy contours of the mountains / Waters of Port Darwin a vivid green / Boats below are fishing for pearls", sussurrati, mentre la viola di Anderson sottolinea la tensione emotiva della narrazione. Altre volte, invece, l'arrangiamento, lungi dall'essere didascalico, diviene cinematico e potremmo dire geografico, come in Waves of Sand, in cui l'ascoltatore sembra trovarsi nel deserto, o in San Juan, che rievoca l'atmosfera delle foreste di cui la voce descrive "Jungle tree tops below / Follow railroad track / Then a muddy river". 

Apporto fondamentale è dato dalle registrazioni di rumori ambientali (come nella conclusiva Lucky Dime), dall'orchestra, diretta da Dennis Russell Davies, dal trio d'archi Filharmonie Brno, e dalla partecipazione di musicisti dalla sensibilità sempre accesa, come Marc Ribot, Kenny Wollesen e Tony Scherr; ma Anderson, artista dalla cultura poliedrica, riesce anche a inserire citazioni inaspettate che deliziano l'ascoltatore attento, come nel caso di Road to Mandalay, in cui l'omaggio a Rudyard Kipling (la cui poesia Mandalay è del 1892), si incrocia con la citazione dell'intro di Happy Birthday degli Altered Images (canzone pop del 1981). 

Ecco, ragazza; ascolta con attenzione, e, se vuoi, rendi omaggio a una donna impavida, Amelia Earhart, e a un'artista sublime, Laurie Anderson.

Track List

  • To Circle the World
  • I See Something Shining
  • Takeoff
  • Aloft
  • San Juan
  • Brazil
  • Crossing the Equator
  • The Badlands
  • Waves of Sand
  • The Letter
  • India And On Down to Australia
  • This Modern World
  • Flying at Night
  • The Word for Woman
  • Road To Mandalay
  • Broken Chronometers
  • Nothing But Silt
  • The Wrong Way
  • Fly Into the Sun
  • Howland Island
  • Radio
  • Lucky Dime