La Sete La Sete
2014 - Autoprodotto
#La Sete#Emergenti#Alternative #Pop #Songwriting #Indie-rock
Quattro traccie servono a lasciare un'impronta, a dare un indicazione all'ascoltatore per capire la strada che viene intrapresa. E come sempre detto sono poche per dare un giudizio definitivo, ma ci si può fare un'idea.
Un'idea fatta di un mondo sognante ( Rospo) e di bruschi ritorni alla realtà ( Tra la gente apposto tutto scorre normalmente, Trentenni in pausa pranzo), a volte cantata e a volte gridata come fosse uno sfogo ( Tra la gente apposto tutto scorre normalmente). Il tutto con una forte connotazione folk, ma orientata verso il pop e quindi verso un pubblico più vasto. E tra richiami al Pan Del Diavolo ( Tra la gente apposto tutto scorre normalmente) e valzer più o meno accennati ( Trentenni in pausa pranzo) quattro traccie che passano alla svelta ma che tendono a farsi ricordare.
La Sete per la vita, per qualcosa di nuovo e diverso, voglia di sognare e amarsi ( Rospo), voglia di gridare al mondo la propria frustrazione ( Tra la gente apposto tutto scorre normalmente) oppure voglia di trovare il proprio ruolo nel mondo ( Trentenni in pausa pranzo). Questi sono gli argomenti trattati da La Sete che altro non sono che i problemi che affrontano la maggior parte dei giovani in questi anni difficili. Ma loro lo fanno mettendolo in musica, e facendolo sembrare molto più leggero di quanto non sia in realtà.
Quindici minuti di musica non sono abbastanza per dare sentenze precise, mancano prove e fatti più concreti, ma quello che si può sentire è più che discreto. Ora è tutto in mano a questi sei giovani lombardi, che però hanno dimostrato che il talento è presente in loro. Saranno in grado di svilupparlo e farsi apprezzare ancor di più o si fermeranno a questo quarto d'ora di celebrità?