La Parola Persa Tutta vita!
2014 - Autoprodotto/Zimbalam
Ecco queste sono solo alcune delle considerazioni che mi sono passate per la testa ad ogni ascolto di questo primo, intero, lavoro de La Parola Persa. È un disco che ti prende e ti porta da una parte all'altra, andando sempre a cercare l'estremo in tutto, sia nel linguaggio che nella musica.
Se si parte da uno stornello romanesco che deraglia in una sorta di reggae che ci racconta la storia di una prostituta italiana in un campo Rom (Il sesso tricolore), e si arriva a un tango rivisto e corretto cantato in spagnolo in cui il tema sono i fiorai aperti tutta la notte (El Tango Del Florista Notturno) capirete tutte le domande che mi sono posto. E se in mezzo troviamo un pezzo che sembra di Capossela, ma che Vinicio non fa più così da anni (Ranga Ranga), e un funk con cantato in hip-hop e un orientale che assomiglia più a una Jam che a un brano (Turpia Turkish Delight), capirete ancora meglio i miei dubbi.
Arrivato a questo punto del disco, avevo una sola certezza, prima o poi tutta questa voglia di sperimentare sarebbe dovuta esplodere da qualche parte e così è. Pandora's Box è un concentrato di tutto. Elettronica, fiati, pop il cui tema centrale è il porno su Internet. Ed è un pezzo con cui è impossibile restare fermi. Un pezzo che meriterebbe un riscontro commerciale decisamente importante.
Arrivato a non so più quale ascolto, continuo a sollevare dei dubbi su ogni singolo pezzo di questo Tutta Vita. Perché è vero che è lento, è veloce, è confusionario e spesso non si capisce se la band stia capendo cosa vuole, ma c'è anche da dire che in sette brani è concentrato tutto quello che ha portato la band a questo primo lavoro. Anni e anni di live e sedute in studio (la prova sono i tre EP pubblicati in questi anni) rendono comunque questo un disco vero e che rispecchia appieno l'anima della band.