La Nuova Raccomandata Con Ricevuta Di Ritorno Live in Elba
2015 - AMS Records /BTF
#La Nuova Raccomandata Con Ricevuta Di Ritorno#Italiana#Rock
La cifra musicale del gruppo era principalmente basata su di una ritmica variata, su strutture mutuate dalla musica jazz, sull’uso di fiati (flauto e sax) e sulla vocalità acuta e epica di Luciano Regoli, ex membro di un altro cult group quale Il ritratto di Dorian Gray.
Sulla scorta di un certo revival del genere il gruppo si ripresentò nel 2010 con il lavoro Il Pittore Volante aggiornando la ragione sociale con l’acronimo NRRR (Nuova Raccomandata Ricevuta di Ritorno), a suo tempo presentato anche in testata; fu un pregevole ritorno per gli appassionati del genere.
Questo live, registrato nel 2013, presenta il gruppo ancora in buon spolvero riconfermando le impressioni positive avute nell’ascolto de Il Pittore Volante, con qualche elemento in più legato allo shuffling sulla prima opera, alle cover degli Zeppelin / Brown / Hendrix e all’intensificazione degli ingredienti jazz rock derivanti dalla nuova lineup.
Ciò che emerge in prima istanza è la voce del leader, giovanissima e capace di evocare con la sua timbrica le sensazioni indotte dai testi, un vero e proprio strumento aggiunto in grado anche di sostenere dignitosamente la perfomance in Babe I’m gonna leave you (Led Zeppelin).
I fiati, rappresentati da Alessandro Tomei, ricordano il Dick Heckstall-Smith dei tempi migliori mentre Cristina Ciori abbellisce numerosi passaggi con un corismo delicato, quasi nord europeo; Il fuoco risulta addirittura scritto per lei e l’effetto è pregevole anche se soffre di qualche scivolata un po’ troppo “pop”.
L’estetica generale resta quella classica del progr ispirato alla scuola inglese (Jethro Tull) con virate all’hard classico, sempre albionco anni ’70. Questi elementi creano una buona tensione che impedisce le stucchevolezze di certi prolissismi di settore evitando cali di attenzione nell’ascolto; il brano Un palco di marionette risulta esemplificativo in tutti questi sensi, a partire dall’allusione quasi surreale del titolo che costituisce una caratteristica delle scalette del gruppo (leggete gli altri titoli …).
La comunicativa del gruppo resta comunque tipicamente italiana, con quell’enfasi caratteristica di formazioni quali il Banco o le Orme (con meno tastiere in evidenza) che riuscivano a dare un sostegno melodico a trame in apparenza ostiche; la dimensione folk e romantica è giocata in modo virtuoso e non lezioso, integrata com’è da una logica che molto deve al riff.
Il brano d’esordio è paradigmatico in questo senso: echi orientali, voce epica, chitarre ostinate e beat deciso per cui anche le svisate soliste del sax e della batteria non rinnegano la base del brano.
Un buon lavoro che convincerà certamente gli appassionati del genere.