La Nevicata Dell`85 Secolo
2013 - Fumaio Records/Dreamgorilla Records
#La Nevicata Dell`85#Emergenti#Alternative #Noise #Indie-rock
Sono dure e spesso taglienti le parole che escono fuori dalla bocca e dall'anima di Ivan Cortesi; i ritmi si fanno cangianti più e più volte durante il pezzo. Secolo è il titolo del secondo album, uno scrigno di negatività, come un vaso di Pandora sin dalle prime note scatena rabbia e sgomento; un secolo (che poi un secolo non è) vissuto male, freneticamente, instabilmente, correndo verso l'ignoto.
Secolo è un disco incazzato per come vanno le cose, per come andranno perché sono sempre andate così, è ansioso e d'impatto, quasi violento, è rumoroso anche grazie alle percussioni di Andrea Ardigò e alla seconda chitarra di Davide Catoggio.
Attuale è caratterizzata da una calma apparente, suoni intorpiditi che sul finale sfociano in un grido rabbioso, voglia di evasione magari in un altra epoca da un'attuale scomodo. Secolo è il brano che più di tutti rappresenta l'album (non a caso è la title track), una strada buia e un enorme ombra nera; è idealizzato come una gigantesca montagna silenziosa che fissa il passaggio dell'uomo.
“Vivere come vive una pietra e tacere per non dar forma al dolore” recita così Diorama, Ivan recita la sopravvivenza degli individui che di fatto non vivono.
In Secolo sono due le splendide tracce strumentali, Frammenti e Terra che attendo, in cui i suoni e i ritmi si evolvono inesorabilmente, si piegano e prendono nuove direzioni, partono lente e sfociano in un mare di aggressività repressa germe dell'insofferenza. Chiude l'album Terra che Trovo, la costatazione rassegnata ed un miraggio: tolto il dolore non resta che la speranza; anche in questo caso il freddo testo si fa scudo con lunghissime distese musicali di arrangiamenti magistrali.
Secolo è un fiume in piena che trascina cose, case e persone; è violento, ma non fa male, vuole essere evocativo e vuol scuotere chi ascolta, generatore di immagini sempre nuove.