La Maschera Sotto chi tene core
2022 - FullHeads - distribuzione: Believe Digital Italia - Audioglobe
Sotto chi tene core è un invito ad avere cuore inteso come coraggio. A non avere paura di vivere in modo autentico: “Sotto chi tene core/e se vò spurcà ‘e mane,/pe’ cercà d’essere felice,/pe’ scennere d’ ‘a croce”. Roberto Colella si fa quasi Masaniello scaldando animi a rischio congelamento, mescolando folk e tradizione napoletana. C’è compassione nel senso etimologico del termine (soffrire assieme) nella sua voce calda che fa da collante a tutto il disco, molto variegato a livello musicale. Nel booklet La Maschera presenta i brani come “Storie di resistenza, di sentimenti profondi, di gente normale e della loro poesia". Mirella è felice a passo di danza, dinoccolata come un brano soul, racconta la bellissima storia di Mirella e Felice Pignataro, che arrivarono a Scampia negli anni ’60 seguendo i baraccati di Poggioreale, e misero su GRIDAS - Gruppo Risveglio Dal Sonno, molto più che un’associazione culturale, un’iniezione di bellezza e speranza. E vogliamo parlare di Thomas Sankara, il patriota del Burkina Faso a cui è dedicata Conosci Thomas?, malinconica ballata su un eroe caduto e assai poco ricordato.
Chi se vò bene si muove sul parallelo tra teatro e vita, sulla complessità della costruzione di un amore. Si chiude con la toccante Se mai fosse, trasposizione di Se tu és meu amor di Vitorino, presente a sua volta. Il sapore branduardiano de La fiera dell’Est ben si sposa con la voce di Colella, con il suo approccio narrativo alla canzone. Il finale corale e vibrante, è l’abbraccio più bello che La Maschera potesse dare agli ascoltatori per salutarli.
Sotto chi tene core è una tavolozza di colori caldi con cui affrescare il muro grigio delle periferie fisiche ed emotive e poi salirci sopra, guardare oltre e scavalcarli.