Krikka Reggae Liberati
2011 - Krikka/Multietnica/Etnagigante Ingegni/Goodfellas
Si può riassumere così Liberati il terzo disco dei Krikka Reggae, ricco di energia come il reggae impone e non privo di contenuti.
Anzi. La band lucana sferra duri colpi alla società odierna dove prevalgono le apparenze e troppo spesso vincono gli stereotipi.
Non è un caso, dunque, se uno dei primi singoli tratti da questo disco s’intitola Vanità: “l’esaltazion dà vanità, port sol stupidità, n’da cap nd’ogne uaglion è sol superficialità, non è l’estetica che ti dà personalità, e ci l’dà troppa importanza non ne ha, non è l’esteriorità che ti dà superiorità”.
La band composta da Manuel, Big Simon, Biasino, Enzo, Gianpaolo e Franco tiene alta la bandiera reggae con quindici canzoni nuove in cui si muovono con molta disinvoltura grazie soprattutto alla scelta (adottata sin dall’inizio) di usare il dialetto lucano come mezzo principale per comunicare il loro messaggio.
Il risultato è quasi un’ora di ritmi ondeggianti, testi che tengono accesso il cervello e collaborazioni importanti che accrescono certamente il valore di questo disco. E così ecco apparire Roy Paci, Bunna degli Africa Unite e Nando Popu dei Sud Sound System, riuniti in Ho solo occhi per te, il brano che apre il disco. E ancora i Franziska in Non vedo pace e La verità, Rankin Lele e Papaleu in Lo critichi, Mama Marjas in Universal love, altro singolo di Liberati.
Non poteva di certo mancare un omaggio a Bob Marley di Waiting in vain, citato in U’ mar kiù chiar.
Liberati è un disco che porterà l’estate nelle vostre case, creerà momenti di socializzazione grazie alla facilità con cui ci si muove sulle note di ogni canzone, e soprattutto non spegnerà la vostra mente grazie a canzoni sì orecchiabili ma non prive di contenuto.