White Noise<small></small>
Emergenti • Alternative • elettronica, glitch, trip-hop

Kinky Atoms White Noise

2013 - Magnatune

05/08/2013 di Annalisa Pruiti Ciarello

#Kinky Atoms#Emergenti#Alternative #Elettronica #Trip-hop

Siete pronti per l’esordio dei Kinky Atoms? Anche se il loro nome e la loro musica ci rimanda all’estero, loro sono italianissimi ed in White noise coniugano il rumore ed il frastuono della civiltà contemporanea con un silenzio surreale che gravita sulla pesantezza dei minuti che scorrono instancabili.

Lo fanno servendosi dell’elettronica e dell’armonia che suoni accuratamente scelti e filtrati possono regalare al fruitore di questo magnifico album. Diciamolo: ricordano a tratti i Radiohead, ma, malgrado siano ancora agli inizi, riescono comunque ad emozionare e ad insinuarsi tra le note sporche delle nostre giornate.  

Per certi versi ci catapultano del mondo frenetico e rivoluzionario di Apparat  e per altri riescono ad infondere la calma magica lussuriosa dell’islandese Björk.
I Kinky Atoms sono un duo pugliese, Roberto Matarrese l’anima più razionale e Fabio Properzi quella più folle; sono questi l’ingredienti giusti che fanno sì che White noise risulti quasi perfetto, da una parte con l’essenzialità di una melodia “tradizionale”, dall’altra con l’aggiunta di drum machine e synth ad esaltare i contenuti.  

White Noise esce per l’etichetta californiana Magnatune, si compone di 12 tracce, tra brani strumentali ed altri più intensi e profondi come ad esempio Ocean Breathe, cantata in collaborazione con Ermal Meta già voce de La Fame di Camilla, qui anche in veste di autore del testo, una sinuosa ed al contempo elegante ballad (la mia preferita).

Il disco si apre con Intro: pochi secondi, pochi rumori, pochi suoni, ma si è subito catapultati nella malinconica Good question; ritmi altalenanti, calma e poi caos: è questo il “rumore bianco” dei Kinky Atoms, l’alchimia che solo gli opposti riescono a regalare, come quella che si respira in Over Way.  

L’essenzialità di un basso e il ritmo serrato della drum machine accompagnano Spotlights; luci ed ombre anche in Slow motion. In The rainbow man la musica sembra fatta per gioco, come ogni attività ludica diverte e ci distoglie dalla realtà. Ritornano le ombre nella riflessiva Solid Ground.  

Questo e molto altro in questo magnifico album: c’è la voglia di evadere da questa realtà soffocante e senza via di scampo, ci sono le cadute e la voglia di rivalsa, l’autoironia e la voglia di mettersi in gioco; a noi non resta che abbandonarci a questo splendido “rumore”. Buon ascolto! 

Track List

  • INTRO
  • GOOD QUESTION
  • OVER WAY
  • SPOTLIGHTS
  • SLOW MOTION
  • FALL DOWN
  • OCEAN BREATHE
  • IT`S NO TIME
  • GREYSCALE
  • THE RAINBOW MAN
  • SOLID GROUND
  • SPINNING AWAY

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