King Midas Sound Without You
2011 - Hyperdub
Nel 2009, complice un viaggio a Londra, l’incontro con Waiting For You di King Midas Sound un incredibile collettivo londinese che mi ricordava il Triky più paranoico alle prese con il meglio delle produzioni giamaicane. Bassi potenti liriche inesorabili e nebbia (o fumo) da tagliarsi con il coltello stando attenti che qualche altro coltello non debba saltare fuori!
Discreto successo critico, e anche io lo misi nei top 10 dell’anno, e grande sorpresa quando li vedo in locandina al Vortex City Session, rassegna gestita dal Vortex storico locale londinese a programmazione jazz/contemporanea, nel gennaio 2012 per un lavoro assieme a James Leyland Kirby! Troppo bello per essere vero… infatti, a causa dei soliti lamenti dei vicini durante il soundcheck, con la conseguente limitazione del volume, i nostri levano le tende senza pensarci due volte.
Nell’attesa di una ricomparsa, anche solo discografica, ecco questo album di remix
Tra i cinque brani rimaneggiati dall’album originale la rarefatta Good Bye Girl si merita ben tre letture da parte di Deep Chord (che sospende il tempo con infinite variazioni rirmiche e rumosristiche su un livello sonoro più in secondo piano, ma se si alza appena il volume i bassi risuonano che è una meraviglia!), Kuedo (che apre le danze ma sembra rimanere asfittico nella sua regolare ossessività ritmica) e di un incredibile Robert Aiky Aubrey Lowe, a me sconosciuto ma già con Explosions in The Sky e Om, che si rivela uno dei pochi a confezionare un brano realmente all’altezza dell’originale: scuro e inquietante. Lost è ripreso prima da Nite Jevel salvaguardando la linea vocale ma spingendo troppo sulla ritmica senza sospendere l’andamento, ma alla fine risulta piacevole; Flyning Lotus firma invece una versione interessante ritmicamente ma asfittica nel ripiegarsi su se stessa dopo poco più di un minuto e trascinarsi per poco più di un altro minutino con una chiusura quantomeno frettolosa. I Gang Gang Dance rileggono divertendosi e alla loro maniera Eart A Kill Ya ma il tutto sembra senza nerbo così come la versione dello stesso brano di Mala che almeno sembra mantenere una certa tensione.
Veramente di livello il revoicin’ di Without You ad opera di D-Bridge: ipnotica fumosa e con i bassi al posto giusto a ricordare i primi Portishead! Poco aggiunge invece una Tears ricantata in salsa giapponese sotto la guida di Kiki Hitomi.
Interessante operazione questa Without You che, anche se rimane lontano dalla bellezza e intensità dell’album originale, è comunque un disco con più di una bella idea. Altro da segnalare non vedo ma, se a qualcuno interessa, il recupero di Waiting For You è fortemente consigliato.