
Kevin and The Blues Groovers Something Old Something New Something Borrowed Blues
2022 - Basin Street Records
New Orleans naturalmente!

E’ da là dunque che proviene il giovane Kevin, cresciuto in mezzo a quella varietà di artisti, troppi da citare, ma a differenza della quasi totalità di loro, ha voluto studiare piano dapprima al New Orleans Center for Creative Arts The Louis Armstrong Jazz Camp e dopo alla Loyola University. Gli studi e la sua predisposizione gli hanno aperto da subito la scena musicale fra inviti e apprezzamenti. Dal 2019 ha avviato Kevin & The Blues Groovers, subito segnata come resident band al B.B.King Blues Club di N.O, un ep, Blues In The City, un Grammy e la partecipazione ad una delle trasmissioni americane più seguite, American Idol. Questo disco è un po’ come l’investitura ufficiale nella scena blues e r&b e lo ha fatto chiamando anche una schiera di ospiti impiegati con svariati strumenti. Il canto e l’interpretazione di Kevin tradiscono la sua età per tonalità adulte e una spiccata personalità, ci pensano poi i suoi sodali, musicisti in là con l’età a combinare tutto il resto.
Tornando al titolo, “qualcosa di vecchio” si può ipotizzare a degli standard, esempio: Shakey Ground, già conosciuta per una bella versione di Delbert McClinton e qui rivestita di un blues con lui al piano e hammond, una chitarra elettrica e una cospicua sezione fiati; due pezzi dal repertorio di Little Milton, Grits Ain’t Groceries che si muove più verso una forma r&b, mentre The Blues Is Alright con un centrale assolo di piano di Kevin, è un classicone blues di quelli che dal vivo sono l’ideale per fare eccitare il pubblico facendolo cantare e ballare; e una lunga versione di un altro celebre standard, lo slow Ain’t Nobody’s Business If I Do, anche qui Kevin senza mai essere auto celebrativo mette in mostra il bel tocco del suo piano. Per “qualcosa di nuovo” potremmo riferirlo a tre suoi pezzi autografi, dei quali segnaliamo le due soul ballad, Movin’ On con Ronnie Baker Brooks alla chitarra, So Called Friends Of Mine, e il buon blues My Baby Gave Me The Blues con Norman Sylvester alla chitarra.
Infine “qualcosa preso in prestito” si potrebbe ipotizzare, Valerie, uno dei successi di Amy Winehouse, a cui Kevin & The Blues Groovers, sempre con al seguito il fondamentale apporto della sezione fiati, hanno dato ulteriore smalto con un mid tempo molto black. Una bella versione a complemento di un disco che auguriamo sia di buon auspicio per il proseguo di questo volenteroso ragazzo di New Orleans.