Kelsey Waldon No Regular Dog
2022 - OH BOY Records / Goodfellas (2022)
Disse Prine quel giorno: “Sono pieno di orgoglio per la registrazione di Kelsey Waldon per la Oh Boy Records. La sua musica continua un importante percorso di musica tradizionale folk e country. Adoro il canto di Kelsey. La sua è una delle voci country più autentiche che io abbia ascoltato da molto tempo. Non vedo l'ora di vivere tutti gli spettacoli in cui ci esibiremo insieme quest'anno".
Purtroppo questa gioia è durata poco visto che dall’anno seguente, tra guai fisici e il Covid (che poi se l’è portato via), non ebbero altre opportunità di condividere di nuovo il palco.
Da quella liason artistica però ci restano White Noise/White Lines (2019), il terzo album dell’artista del Kentucky e primo per l’etichetta di Prine, e questo nuovo ottimo No Regular Dog.
Nel frattempo, dopo aver passato un lungo periodo sul furgone on the road, in mezzo a mille difficoltà, alla disperazione e la rabbia per la frustrazione per il timore di non riuscire a fare questo amato mestiere, Kelsey ha reagito ed ora è fuori dal tunnel perché, come lei stessa afferma nel titolo dell’album, “Non sono un cane normale”.
La Waldon continua a veicolarci un country NO mainstream nashvilliano, non va alla ricerca di facili ganci orecchiabili o del classico suono honky tonk, perché ama e porta avanti la musica tradizionale delle sue origini, il Kentucky, e ci propone un mix di country, folk profumati di soul davvero genuino e tremendamente piacevole, grazie a canzoni governate dalla sua voce, in parte nasale ma quanto basta per non essere alla lunga fastidiosa, e dotata di nerbo e sfumature atte ad emozionare.
Dobbiamo tenere presente che nel Kentucky rurale hai poche possibilità per “sopravvivere”, o ti ammazzi di lavoro nei campi o ti rovini cucinando e spacciando meta anfetamine oppure ti devasti consumandole. Una chance però la puoi cercare e trovare scrivendo e cantando canzoni country o bluegrass per provare a diventare famoso, magari come Chris Stapleton, Sturgill Simpson o Tyler Childers, o semplicemente per “sbarcare il lunario” felicemente facendo ciò che prediligi.
Per registrare l’album Kelsey si avvale della produzione di un asso come Shooter Jennings (Brandi Carlile, Tanya Tucker, Jessi Colter tra gli altri) e di uno stuolo di grandi turnisti che apparecchiano un suono caldo e variegato.
Brani di country classico come Backwater Blues e Tall and Mighty si avvicendano ad altri di sapore più outlaw country come Sweet Little Girl e History Repeat Itself mentre procedendo verso la parte finale del disco c’è molto spazio per canzoni più intime su tutte la commovente ballata dedicata alla scomparsa di Prine, oppure Simple Love che mette a nudo le debolezze dell’artista.
Complessivamente un disco di valore che speriamo porti via le insicurezze del passato dell’artista e confermi, in primis a lei stessa, che c’è spazio su questa terra per i suoi sogni e la sua musica.