Dopo aver abbandonato le calde e assolate giornate di Barcellona per trasferirsi nel pallido grigiore londinese dove ormai risiede da tempo e dopo essersi ritagliato un piccolo spazio di tempo nel quale dedicarsi, oltre all’attività di produttore, alla stesura del secondo album della sua carriera musicale, il franco-algerino Kad (Achouri, ndr) ha finalmente riordinato le idee consegnandoci un degno successore dell’acclamato disco d’esordio “Liberté”, che tanti consensi aveva ottenuto dalla critica specializzata nel 2003.
Con l’ingrato compito di dover reggere il confronto con il suo predecessore, “Société” fa sfoggio, sin dalle prime avvisaglie melodiche, di un sound versatile e dalle mille sfaccettature, al cui interno confluiscono influenze di vario genere, evidenziandone uno stile decisamente personale.
“Société” è un disco dai gradevoli contenuti, le cui composizioni passano attraverso le coordinate musicali di MC Solar, Serge Gainsbourg e Manu Chao e giungono a risaltare un piacevole mix di grooves mediterranei, canzone d’autore francese e ritmi funky-jazz.
Il disco conferma l’ottimo stato di forma compositivo di Achouri, il quale con energica capacità innalza un’impalcatura sonora strutturata attorno al suo sensuale e melodico timbro vocale che risalta il gusto delle composizioni.
Un album complessivamente molteplice nelle sue forme, specialmente in quella espressiva, che concede il gusto di assaporare un cantato ora in inglese ed ora in spagnolo, oltre che in lingua francese. Tra le tredici tracce (12 + la bonus-track), risaltano all’ascolto per energico dinamismo soprattutto brani come la title-track (sicuramente il pezzo più rivelante), “Cómo te quiero” per i suoi ritmi flamenchi e la strumentale “Vue sur la lune”.
Nella sua polivalenza Kad, forse affascinato dalla diversità di alcuni artisti, non si redime dall’interpretare alcuni classici musicali (quattro per l’esattezza), distinguendosi per la cura con la quale li stravolge ri-arrangiandoli a suo modo e marchiandoli con il suo impeccabile stile: “I love Paris” di Cole Porter, “Le déserteur” di Boris Vian (famoso autore di canzoni dal tema pacifista), “Bidonville” di Claude Nougaro e “Come as you are” dei Nirvana. Quest’ultima in una versione singolarmente jazzata come non l’avevamo mai sentita prima.
Con l’ingrato compito di dover reggere il confronto con il suo predecessore, “Société” fa sfoggio, sin dalle prime avvisaglie melodiche, di un sound versatile e dalle mille sfaccettature, al cui interno confluiscono influenze di vario genere, evidenziandone uno stile decisamente personale.
“Société” è un disco dai gradevoli contenuti, le cui composizioni passano attraverso le coordinate musicali di MC Solar, Serge Gainsbourg e Manu Chao e giungono a risaltare un piacevole mix di grooves mediterranei, canzone d’autore francese e ritmi funky-jazz.
Il disco conferma l’ottimo stato di forma compositivo di Achouri, il quale con energica capacità innalza un’impalcatura sonora strutturata attorno al suo sensuale e melodico timbro vocale che risalta il gusto delle composizioni.
Un album complessivamente molteplice nelle sue forme, specialmente in quella espressiva, che concede il gusto di assaporare un cantato ora in inglese ed ora in spagnolo, oltre che in lingua francese. Tra le tredici tracce (12 + la bonus-track), risaltano all’ascolto per energico dinamismo soprattutto brani come la title-track (sicuramente il pezzo più rivelante), “Cómo te quiero” per i suoi ritmi flamenchi e la strumentale “Vue sur la lune”.
Nella sua polivalenza Kad, forse affascinato dalla diversità di alcuni artisti, non si redime dall’interpretare alcuni classici musicali (quattro per l’esattezza), distinguendosi per la cura con la quale li stravolge ri-arrangiandoli a suo modo e marchiandoli con il suo impeccabile stile: “I love Paris” di Cole Porter, “Le déserteur” di Boris Vian (famoso autore di canzoni dal tema pacifista), “Bidonville” di Claude Nougaro e “Come as you are” dei Nirvana. Quest’ultima in una versione singolarmente jazzata come non l’avevamo mai sentita prima.
