Junior Cally Deviazioni
2023 - Epic/Sony Music
Nella prima traccia, Sulla pelle mia, esprime gratitudine verso il fratello che gli ha dato la possibilità di cantare nel retrobottega del negozio; è una figura con gli è stata vicina più dei genitori che lo hai aiutato trasformare i difetti in qualità. Per questo non vuole allontanarsene come un tatuaggio sulla pelle. Con una base vibrante e frenetica, in cui la parte elettronica è un incessante scorrere di piccoli suoni che insieme formano un corpo sinuoso, ricorda quando da bambino univano i letti per dormire insieme e lo invogliava a dare di più.
Con Le amiche sceme dà sfogo alla sua voglia di movimento, quindi un pezzo leggero dal sapore dance che descrive un tentativo di fare colpo su una ragazza in discoteca. Basta uno sguardo di due secondi per essere colpiti, ma più lui viene coinvolto e più l’altra si allontana. Così in un tira e molla a senso unico, si scioglie per essere preso in considerazione.
Un piano distorto apre Disturbo Ossessivo Compulsivo e apre uno squarcio su un passato dove prelievi e attese per gli esiti erano all’ordine del giorno; per una diagnosi di leucemia si trova in bilico trova tra la vita e la morte. Un tappeto di sonagli prepara il terreno per una batteria frastagliata del ritornello in cui ricorda che aveva uno stato d’animo strano e che voleva fuggire dall’ospedale in cui degli sguardi lo fanno sentire un diverso. Così a diciotto anni si ritrova a salire le scale con un piede solo; la svolta avviene quando incontra una ragazza in grado di capirlo, ma sarà una storia breve.
Nello skit si rivolge ad una chiaroveggente che, tramite la lettura delle carte, gli rileva che deve accettare la scomoda realtà: è un mostro. Da questo momento indosserà la sua vecchia maschera con tutti i deliri e gli stilemi ad essa connessi.
Prison Break ne è l’incarnazione più evidente, ritorna quella violenza che lo aveva caratterizzato e portato sotto i riflettori; anche la produzione si fa ruvida e spigolosa. Il demone si è svegliato per scoppiare la mente in un solo colpo.
In Rosso falò si rifà ad un’atmosfera estiva soprattutto per quanto riguarda l’arrangiamento, composto da bassi pulsanti e synth freschi; narra le dinamiche di una festa in spiaggia.
L’unico feat. è Romanzo e criminalità con Jacopo Et in cui ricorda alcune delle disavventure svolte insieme per le vie di Fiumicino: risse provocate, le ostentazioni di macchine d’epoca e la pelliccia comprata alla madre. I bassi a cassa dritta restituiscono un beat vigoroso e fluido. Si sentono vivi come delle leggende anche se non si reggono in piedi, hanno la sensazione di essere tornati da Amsterdam, la capitale dello sballo.
A chiusura del disco vi è Vivo, un dolce pensiero verso Margherita che è riuscita a rimetterlo sulla retta via. Bastano pochi tasti del piano a dare peso alle prima dell’ingresso di una spumeggiante batteria.
Il rapper ha tracciato un percorso intimo e introspettivo attraverso le piaghe della sua psiche; le produzioni di Room9, Jeremy Buxton e Weshit sono il punto di forza che aumentano l’impatto emotivo.