John Doe & Exene Cervenka Singin And Playing
2012 - Moonlight Graham Records
Erano anni che non avevo loro notizie. Sapevo della loro separazione come coppia e della malattia di lei (sclerosi multipla) ma, quando mia moglie mi regalò a sorpresa il disco durante un fine settimana estivo inserendolo senza dirmi nulla sul lettore cd della macchina, non avevo subito capito cosa stavo ascoltando.
Una coppia di alternative country gentlemen con qualche anno sulle spalle e una strana attitudine che non sapevo spiegarmi. I nomi di John Doe & Exene Cervenka, le anime della punk band losangelessiana X, letti all’arrivo a destinazione, mi hanno poi fatto ripiombare a più di trent’anni prima: a quella grande X incendiata nella copertina del primo album; al fascino sexy, magnetico e “malato”, della Cervenka; al quel punk chitarristico derivato dal più (in)sano R&R…
Singin And Playing, questo il titolo dell’album, contiene sette ballate chitarristiche registrate in studio e una doppia riproposizione (studio e live) di See How We Are, l’unica vera hit degli X (‘87). Tra gli altri brani proposti una bellissima e irriconoscibile Because I Do tratta da Under The Big Black Sun (1982). Ma, al di la dei singoli brani, affascina ancora l’alchimia delle loro voci intrecciate a sostenersi nonostante la Cervenka sembri aver abbassato la tessitura della voce di una buona ottava. Sicura e calda la voce di John, più insicura e provata quella di Exene, ma sempre perfette nel trovarsi come se il cantare fosse una possibilità dataci per assaporare una intimità recuperata, e forse mai persa.
La chitarra elettrica fa capolino, pulita, solo in The Sound Of Coming Down mentre l’unico brano che sembra abbandonare il delizioso afflato country del disco è la successiva, cattiva, terza traccia Never Enough con una chitarra acustica distorta (come, nell’ultimo ritornello, lo è anche la voce della Cervenka).
I ripetuti ascolti giovano al disco in virtù di brani che dolcemente si appoggiano sulle nostre orecchie senza bisogno di inutili trucchetti e ricordo infine che i ricavati del disco, e il merchandising correlato, sono un modo diretto per trovare finanziamenti alle cure di cui l’artista americana ha attualmente bisogno.