Joe Strummer Assembly
2021 - Dark Horse/BMG
Assembly, uscito per la Dark Horse (fondata da George Harrison nel 1974), è una raccolta che riesce a offrire una visione di insieme di tanta energia che farà felice sia chi si accosta da poco alla poesia di Strummer che gli appassionati di lunga data, con delle chicche come I Fought The Law e Rudie Can't Fail dall’esibizione alla Brixton Academy del 2001.
Parlare di poesia non è affatto fuori luogo. La poesia è un soffio vitale, un pungolo ad essere migliori, a volere un mondo più giusto. "La gente può cambiare tutto quello che vuole, e questo significa tutto nel mondo” disse in passato Joe.
E questo è sempre stato il suo messaggio, sia quando lo faceva con il punk contaminato dal reggae dei Clash che con le chitarre morbide e piene di calore dei Mescaleros. X-Ray Style (“I'm counting the stars and the telegraph poles/And each one represents the hopes of a soul/You'd think that God wouldn't be so hard/When you see all the little children running, running in the backyard” *) è il racconto di un’anima che vuole resistere alle brutture del mondo, che vuole “vivere e ballare per un altro po’”. Yalla Yalla risulta ancora ipnotica e ti accompagna quasi in trance alla cover di Redemption Song di Bob Marley. Certo, cover è una parola che va un po’ stretta alla rilettura che Strummer ci regalò del brano. Il capolavoro reggae assunse nuove sfumature in questo bagno nel folk, nella voce di colui che figlio di un diplomatico visse in edifici occupati, nella voce di un uomo che da punk odiava le droghe, e l’ “emancipate yourself from mental slavery” ne esce decisamente rafforzato.
Junco Partner in versione acustica chiude Assembly, mettendo anche in piena luce la vocalità di Joe e chiude il cerchio iniziato con la briosa Coma Girl.
Alla fine dell’ascolto avrete la prova matematica (qualora vi servisse) che Joe Strummer non è solo quello che ci ha regalato nei Clash o nei Mescaleros. È molto di più, è un esempio carismatico da seguire. Ma non imitarlo sciattamente. Ma per scriverci da soli il nostro futuro, che non è stato ancora scritto.
"The future is unwritten".
*“Conto le stelle e i pali del telegrafo/ Ciascuno rappresenta le speranze di un’anima/ Ti verrebbe da pensare che Dio non sia così severo/ Quando vedi i bambini correre, correre nel cortile”