Jeff Talmadge Kind of everything
2011 - Berkalin Records
A febbraio 2011, infatti, è uscito per la Berkalin Records il settimo album di studio di Jeff Talmadge, da Austin, che si intitola Kind of everything e che si inserisce perfettamente nella scia dei cantautori texani come Townes Van Zandt e Guy Clark.
Le tredici tracce (dodici più la bonus track In the quiet of Christmas) contenute nel disco si caratterizzano per il legame inscindibile tra testo e musica. Jeff Talmadge fin dagli anni universitari è appassionato di poesia (ha vinto l’Academy of American Poets Award mentre frequentava l’università di Duke) e di letteratura (ha un MFA in scrittura creativa). Questa passione e questo talento per il testo scritto sono fondamentali per raccontare nei versi delle sue canzoni le storie di sconfitti come in It’ll sure be cold tonight che descrive la vita di un homeless ed i suoi rimpianti, Hamburg’s violin che parla della vita dei musicisti di strada, la title track del disco Kind of everything che racconta la storia di delusione di una donna che ha scelto l’uomo sbagliato e ha perso tutto, One spectacular moon che descrive la bellezza della natura, Molly che si inserisce nel genere delle murder ballads o Sometimes you choose love che riflette sul ruolo dell’amore nella vita delle persone.
Si tratta di canzoni di America profonda che offrono piccoli spaccati realistici di vite di provincia che potrebbero essere la colonna sonora perfetta per accompagnare una lettura di racconti di Raymond Carver.
La musica che sostiene il racconto di queste storie è costruita intorno al fingerpicking acustico tipico del country-folk e a melodie piacevoli, solari e seducenti fin dal primo ascolto. L’unica traccia che si discosta un po’ rispetto alle altre perché ha un suono più elettrico ed un ritmo incalzante è If it wasn’t for the wind, con cui si apre il disco, che è una cover molto bella di una brano del folk singer David Olney.
Kind of everything è un disco poetico, caldo e rilassante che suona perfetto per accompagnarci nel tepore dei pigri pomeriggi primaverili che ci attendono.