Non è facile, riuscire a trovare il giusto punto di partenza per descrivere il disco di Jean Binta Breeze. Per descrivere la sua musica e il suo lavoro, ´Eena Me Corner´, bisognerebbe prima parlare in modo approfondito, quasi monografico, di questa poetessa giamaicana, nata nel ´57 e in grado di spaziare, nella sua carriera, dal teatro, al cinema, alla letteratura, fino ad approdare alle eleganti e innovative sponde musicali, diventando una ´poetessa dub´.
In questo disco, sotto la direzione artistica di Dennis Bovell e Marzio Aricò, Jean Breeze riesce a fondere il linguaggio della poesia con il dub e l´elettronica. Mondi apparentemente distanti, quasi agli antipodi, che sotto un omogeneo ed intrigante ombrello sonoro riescono a tracciare percorsi virtuosi e originali.
Immaginate una serie di poesie: parole dosate con cura, temi delicati, musicalità dei versi. Temi toccanti, forti. Immaginate Jean Binta Breeze che le recita, le interpreta, mentre sotto le mani sapienti di Bovell e Aricò tessono melodie dub e reggae a volte sincopate, a volte più armoniose, d´atmosfera, quasi sempre coinvolgenti.
Non è facile, dicevamo, descrivere un disco che riesce a trovare un punto di equilibrio difficile e importante, tra l´eleganza scarna di parole profonde e l´impatto sicuramente forte delle basi musicali dotate di una spiccata personalità. Dalla ruvidezza di ´Mad Woman´ al vigore di ´Testament´, passando per l´efficace linearità della traccia che dà il titolo al disco e la morbidezza robotica di ´Dawn´, è impossibile non evidenziare una incredibile armonia tra testi e musiche, nonostante siano, in effetti, molto distanti tra loro.
Breeze sembra improvvisare – ma in realtà calibra alla perfezione ogni singola parola delle sue poesie. Ammicca, ripete con voce ossessiva, sussurra, lascia spazio al puro sound, quando serve. Diventa reggae quasi al 100% in ´Simple Things´, ironica e amara in ´Aid Travels With a Bomb´, si accompagna ad una sorta di trip hop in ´Grandfather’s Dreams´. Spazia elegante, non si dà pause.
Sarà per il carisma della Breeze – straripante, a volte – o per la competenza dei musicisti, fatto sta che ´Eena Me Corner´ è un disco sa essere trascinante e commovente, impegnativo e leggero allo stesso tempo. Dodici canzoni che si inseguono e si respingono, che posso essere ascoltate come un unico flusso narrativo o essere assaporate un poco alla volta, o ancora – per i meno impegnati – piazzate come semplice sottofondo musicale: chi non vuole affrontare la ´poesia´, potrà gustarsi le sonorità elettroniche (perdendosi metà del piacere).
Davvero una incredibile sorpresa, questo disco. Così come lo è la traduzione di tutti i testi, che si trova all’interno dell’album, ed è realizzata dagli studenti di Lingue straniere dell´università di Pisa. Un altro punto di forza per un prodotto davvero speciale, direi quasi unico nel suo genere.