Jacopo Lorenzon Controluce siamo tutti uguali
2023 - La Stanza Nascosta Records
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Quello che ci propone Jacopo non è un disco convenzionale né semplice: il suo primo lavoro mostra una bella complessità strutturale, sia per le musiche che per i testi, facendosi portavoce di messaggi aperti a molteplici riflessioni e punti di vista. Ad un primo ascolto dell’album, sembra di (ri)sentire il primo disco de Le luci della centrale elettrica – il progetto musicale del cantautore Vasco Brondi – Canzoni da spiaggia deturpata (2008): un disco complesso ed articolato, ma che mostra un progetto ed una filosofia ben definiti che hanno poi caratterizzato la produzione del cantautore veronese. E Jacopo è così: il suo lavoro mira verso una meta ben definita che è l’unicità.
Quelle di Controluce siamo tutti uguali non sono canzoni, ma bozzetti embrionali, come il cantante stesso le definisce: musiche sporche, grezze, ma nello stesso tempo corpose ed intense. Dieci brani tutti diversi tra loro ed interpretabili a seconda della propria visione delle cose e delle proprie emozioni. Un disco onirico dove protagonista è la musica che avvolge con il suo calore e diventa preponderante nell’ascolto, quasi a voler sovrastare la voce: sembra infatti arrivare da lontano come se fosse un sogno, un’entità esterna al brano. Questa scelta non è del tutto casuale, perché contribuisce a trasmettere un’atmosfera impalpabile e trasparente che si respira in ogni brano.
Sogno e sospensione del tempo compaiono già nella prima traccia del disco, Dormiveglia, dove la batteria è stata sostituita da una scatola di cartone suonata con le bacchette; profonda e malinconica anche Una Cartolina - brano attualmente in rotazione radiofonica - incentrato sul saper aspettare (una persona, un sogno, uno stimolo), sui rimpianti e sulle occasioni perse… o che non arriveranno mai.
Le musiche sperimentali creano degli arrangiamenti complessi che realizzano una scenografia sempre diversa ad ogni canzone, grazie anche all’utilizzo di strumenti anticonvenzionali: è infatti quasi palpabile una citazione alla musica di Nick Cave in canzoni come Sporche di catrame e In Absentia. È proprio in quest’ultimo brano che si racchiude tutta l’intensità musicale del lavoro di Jacopo Lorenzon: come il titolo suggerisce, è un brano che parla di assenze e del vuoto lasciato da una persona, cedendo il posto alla solitudine. Il concetto dell’assenza viene ad esprimersi anche con la mancanza di testo, attribuendo quindi alla musica l’arduo compito di dare una sferzata di malinconia alla composizione.
In Controluce siamo tutti uguali, Jacopo Lorenzon ci regala un racconto intimo e sperimentale che mette a nudo le dissonanze di una generazione irrisolta.