Israel Nash Gripka Israel Nash`s Rain Plans
2013 - Loose/ IRD
Dopo New York town (2009) e lo splendido Barn doors and concrete floors (2011) ecco arrivare Israel Nash’s Rain plans, terzo disco in studio di Israel Nash Grypka, figlio di un pastore battista, che dai monti del Missouri si è ora trasferito in Texas.
Per la verità c’erano stati anche, pubblicati durante le sue tournee europee, gli ottimi 2011 Barn doors spring tour, live in Holland e l’EP con 5 inediti From the other side of the barn, numerato e venduto solo ai concerti.
C’era molta attesa per questo nuovo lavoro di uno dei più promettenti nuovi songwriters ed il risultato è addirittura superiore alle aspettative. Con i nove brani di Israel Nash’s Rain plains entriamo in nuovi territori. Il disco segna infatti una piccola svolta rispetto agli altri lavori, presentando un suono epico, melanconico che rievoca gli ampi spazi, la grande natura, i cieli tersi della sua vita nella nuova casa vicino ad Austin.
E’ un lavoro che conferma le grandi qualità di Israel Nash, con un suono senza tempo, caldo, brillante, con riflessi sixties/seventies, splendide armonie vocali alla CS&N e chitarre e lap steel alla Neil Young & Crazy Horse, in un riuscito mix di sonorità.
Si inizia veramente alla grande: Woman at the well è una splendida e sognante ballata perfino un po’ hippy, e Through the door è altro grande brano che sembra uscito da Harvest o da On the beach.
Ci sono momenti anche più duri e psichedelici come in Who in time o di folk “desertico” come in Myer Canyon arricchito da una splendida intro acustica, ma l’apice del lavoro è nella title track, la lunga Rain plains, una grande cavalcata chitarristica in puro stile Young/Sampedro che diventerà sicuramente un classico dal vivo.
L’artista ha ulteriormente raffinato il songwriting e la sua bella ed evocativa voce ci ricorda sempre di più quella del grande canadese.
Iron of the mountain, fluida e melanconica ballata, e Mansions nella sua emozionante epicità sono altri due riusciti brani di un lavoro che si esprime sempre ad alti livelli qualitativi, suonato perfettamente dai bravi musicisti che accompagnano Israel Nash, senza mai nessuna caduta di tono.
Chiude il disco Rexanimarum con echi e tributi al grande e inconfondibile suono di The Band .
Israel Nash è ormai molto di più di una promessa, è sicuramente pronto a raccogliere il testimone, speriamo il più tardi possibile, del grandissimo Loner canadese.
Israel Nash’s Rain plains è uno dei dischi più belli di americana usciti negli ultimi mesi, un disco che diventerà un classico del genere. Fortemente consigliato.