Miserabilandia<small></small>
World • Folk • punk, rock, patchanka

IL POZZO DI SAN PATRIZIO Miserabilandia

2014 - Hydra Music

03/11/2014 di Giuseppe Verrini

#IL POZZO DI SAN PATRIZIO#World#Folk #Punk #Rock #Patchanka

Il Pozzo di San Patrizio, band di Salerno attiva dal 1997, con questo Miserabilandia arriva al suo quinto album, un lavoro registrato live in studio, in cui  si  sente chiaramente  il clima diretto e di festa, quasi  fossimo ad un concerto.

La band, formata da  Dario Triestino voce, basso, Antonella Manzo voce, flauto traverso, tin whistle, Angelo Napoli chitarra elettrica, cori, Alessandro De Martino clarinetto, sax midi, Synth & programmer, Roberto Coscia batteria, percussioni,  propone un rock duro, a tratti punk, patchanka, con influenze folk irlandesi  che ci ricordano tra i vari gruppi in particolare  i Dropkick Murphys, con 11 brani trascinanti, suonati con energia  e velocità e che non lasciano mai un attimo di tregua all’ascoltatore.

Un giro di giostra a folle velocità dentro il Luna Park Italia, con una musica fatta per ballare e fare festa, ma che comunque riflette nei testi, anche se non particolarmente originali  “… Che vita è ? volevo solo lavorare per vivere e invece adesso, è un paradosso, ma vivo solo per lavorar !....” , la rabbia e l’ironia su temi come  il  lavoro, le disillusioni di un’intera generazione con un futuro incerto, lo stato e le brutture del nostro paese. Temi trattati sempre con grande ironia, con sarcasmo, con una protesta, una ribellione a volte rabbiosa e  quasi schizofrenica,  su un tappeto di suoni e ritmi che viaggiano a tutto gas per tutta la durata del disco.

L’iniziale title track Miserabilandia, introdotta da una specie di spot per condurre l’ascoltatore nel  Luna Park Italia, è un punk-rock su ritmi impetuosi, un pugno in faccia che ci ricorda la situazione attuale, Articolo 1, di cui è stato realizzato un bel video, sul lavoro difficile, le frustrazioni della vita odierna,  è forse il brano portante del disco, con suo rock duro, il ritornello accattivante cantato, anzi quasi gridato,  con rabbia, mentre Bastian contrario è un vortice di suoni e rumori, con uso di tastiere quasi prog.

Il disco prosegue sempre su ritmi  molto veloci, come in  Via da qui, con idee di fuga dai posti e dalle situazioni esistenti, e nello strumentale Carosello, una sarabanda di suoni tra punk, Irlanda e prog. Da segnalare ci sono ancora Sono ossessionato che inizia con il dolce suono del flauto, si trasforma in un reggae per poi esplodere nel solito rock tosto, e Ho veduto mia madre, rabbioso cocktail elettrico con grande uso di  fiati ed elettronica.   

Un lavoro suonato con molta energia e passione, un disco di tipo “generazionale” che piacerà alle giovani generazioni e forse un po’ meno a quelle precedenti,  e che sicuramente dal vivo risulterà per il pubblico ancora più intrigante e coinvolgente.  

 

 

 

 

Track List

  • Miserabilandia
  • Non sono stato io
  • Articolo 1
  • Bastian contrario
  • Via da qui
  • Il punto
  • Carosello
  • Sono ossessionato
  • Ho veduto mia madre
  • Insurrezione
  • Tutti giù per terra