Ich Niente Incerchio
2010 - Bosco Rec
Appassionato di certa sonorità nervosa (nervosa ho detto, non veloce) non posso che partire dall’ossessiva traccia otto Ioete tutta giocata su loop di bassi suoni percussivi ritmati e contrappuntati da una chitarra tagliente ma mai frenetica (anzi!). Ma, come dicevo prima, il disco è diviso in due parti; come due sembrano essere le improvvisazioni da cui sono nate - e ritagliate solo in seguito - le dieci composizioni: Incerchio; e la già citata Ioete. Grande uso di effetti a pedale per un suono povero e a tratti ambient-minimale-dilatato e poco definibile. Ancor meno il lavoro del duo è paragonabile ad altri progetti ascoltabili in Italia. La non esibizione della propria tecnica chitarristica e la funzionalità all’espressione emotiva piuttosto che tecnica li fa apparire come mosche bianche non solo nel mercato italiano.
Ecco il parlare di mosche bianche mi fa pensare all’uso di questa musica come musica per “diverse forme di animali immaginari” o, ancor meglio, “per movimenti assurdi di animali immaginari”. Il tempo sembra sempre sospeso anche quando è presente, come ad esempio in incerchio6 o in ioete10 che chiude il disco con una cruda batteria elettronica, e questo, alla lunga, forse appesantisce il disco che sembra più lungo dei trentatré minuti denunciati. L’idea però è bella ed il senso di galleggiamento che si ricava dall’ascolto consiglia la sua ripetizione ossessiva in giornate come questa domenica scura e piovosa.