Houstones A+C
2024 - Soppressa Records, Collettivo Dotto, Entes Anomicos
“[…] è stato registrato in presa diretta con pochissime sovraincisioni e pensiamo che si senta molto nella compattezza del suono. In qualche modo è un album molto più “dal vivo” che “da studio” rispetto ai precedenti dove la post-produzione aveva un ruolo molto più centrale. Un album più ragionato, un po’ più maturo forse, con le tastiere e le ritmiche davanti alle chitarre. Un album molto più impegnativo nella sua composizione e registrazione rispetto ai precedenti.”
Con queste parole Saul Savarino presenta il disco. E in effetti, l’album, pur nel suo elegante alt-rock, mostra un’energia diffusa tutta sua, come in Holy. Aristocrush fa quasi pensare ai Depeche Mode filtrati mentre Hasselhoff ha un inizio quasi da dolce nenia e poi è un crescendo tra stoner e melodia. Fiesta Forever sembra pronta a far saltare sotto il palco, con degli echi anni ’80 che si fondono con riff elaborati e tribali assieme. A dare una maggior spinta a un lavoro curato e interessante manca solo una smash hit, un brano in grado di definire pienamente gli Houstones come tali.
Atmosfere stratificate e un bell’impasto vocale tra Saul Savarino e Serena Maggini (Adderall) caratterizzano A+C, un ulteriore passo in avanti, solo da calibrare meglio, per gli Houstones.