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Jazz Blues Black • Jazz • Mainstream

Guido Di Leone e Dario Deidda in Duo

2023 - Abeat

18/04/2024 di Vittorio Formenti

#Guido Di Leone e Dario Deidda#Jazz Blues Black#Jazz

Se ci si vuole immergere in una sapiente miscela di standard rivisti con classe, personalità e gran capacità tecnica, questo lavoro è da antologia. 

Guido Di Leone (chitarra) e Dario Deidda (basso) in in Duo si presentano in una formazione essenziale, il duo, con un lavoro registrato dal vivo e quindi completamente esente da effetti di post produzione a favore di una spontaneità coinvolgente. 

La scaletta è già di per sé stimolante, visti i brani selezionati che offrono pagine di grandi del passato, quali Jim Hall, Oscar Pettiford, Baden Powell, Duke Ellington, Sonny Stitt e altri. La platea già esprime la genetica del disco, profondamente radicato nella storia del genere riarrangiato in chiave mainstream, con qualche sfumatura verso le cosiddette “altre musiche”.

Al piacere di ascoltare brani che appartengono alla storia del jazz si aggiunge, o meglio predomina, l’impatto che i due musicisti riescono a sviluppare nonostante l’organico ridotto. L’incredibile senso di interplay che riescono ad esprimere sviluppa una sinergia ben al di là del solito detto “1 + 1 = 2,5”; qui la somma è decisamente superiore.

La lezione di Jim Hall è ben presente, grazie alla capacità di Di Leone di lavorare tra melodie e armonie intrecciate con gran raffinatezza e senso del colore sonoro. Al di là della perfezione del tocco, rilevante se si pensa che la manifestazione è dal vivo, emerge una totale dimestichezza con lo strumento; dolcezza e vivacità, raffinatezza e sfumature, senso dell’equilibrio e controllo sia delle linee orizzontali sia verticali (interallacciate con saggezza) sono qualità che allontanano qualunque effetto di monotonia, tenendo ben desta l’attenzione di chi ascolta.

Dall’altro canto il basso di Deidda opera in modo totalmente compatibile, spingendosi al di là del consueto ruolo ritmico-armonico dello strumento. Le staffette con il partner sono perfette, in totale continuità, modulando anche le melodie in continui alternarsi; la prestazione evita pressioni dinamiche e gioca sulle diverse voci delle risorse musicali; anche quando interviene il walking, lo sviluppo resta lineare, swingato, trascinante.

Il lavoro conferma la meritata fama che entrambi gli artisti hanno a livello internazionale, sia come strumentisti ma soprattutto come musicisti in grado di affrontare la tradizione con una visione personale.

Giusto per citare un paio di esempi, Prelude to a Kiss (Duke Ellington) è reinterpretato, o meglio arrangiato, con una verve più fluida, meno percussiva, pur conservando l’eleganza della partitura che paradossalmente risulta arricchita grazie alla collaborazione tra i due, in sostituzione dell’originale voce solista del solo piano.

Al contrario Canto de Ossanha (Baden Powell) è proposto in versione più essenziale, anche per via dell'assenza di parti cantate, che giustamente non sono banalmente replicate ma richiamate nell’andamento melodico, mantenuto più fluente e con qualche elemento di improvvisazione motivica aggiunto.

Un gran lavoro, che certifica la possibilità di esprimere con un senso creativo le importanti lezioni del passato senza scadere in semplici riesecuzioni ma, al contrario, inserendo quel valore aggiunto che deriva da una profonda assimilazione della storia.

Superconsigliato.

 

Track List

  • Careful
  • Flamingo
  • Tricotism
  • Canto de Ossanha
  • Tangerine
  • Prelude to a Kiss
  • Eternal Triangle
  • My One and Only Love
  • Scherzi