Build a fire<small></small>
Rock Internazionale • Pop • alternative - pop

Green Like July Build a fire

2013 - La Tempesta Internazionale

26/11/2013 di Alfonso Fanizza

#Green Like July#Rock Internazionale#Pop #Alternative #Pop

Le scoperte fatte per caso sono, di solito, le più interessanti e sorprendenti. Infatti, devo essere sincero, personalmente non conoscevo i Green Like July, poi, per caso, ascoltando una raccolta di artisti de La Tempesta Dischi sono incappato nel brano An ordinary friend, la cui bellezza melodica mi ha, da subito, colpito e suscitato interesse. D’altra parte, è stato breve il tempo passato dal non conoscerli al reperirne più informazioni possibili, scoprendo così l’imminente uscita del nuovo lavoro discografico, Build a fire.

Con questo lavoro, il terzo sulla lunga distanza, i Green Like July celebrano il decennale del loro percorso artistico nato nel 2003 come progetto cantautoriale di Andrea Poggio. Dopo l’esordio del 2005 con May this winter freeze my heart e il precedente, Four-leggend fortune del 2011, Build a fire segna un decisivo e sorprendente passo in avanti nella maturità compositiva della band, grazie anche al notevole contributo di Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35 e Afterhours) in fase di arrangiamento. 

Nove episodi che si susseguono in una sorta di racconto che ha come tema principale quello del cambiamento. Vinti e vincitori, i personaggi del disco si muovono tra gli scenari dalle forme più disparate, che siano quelle raggianti e radiosi di pezzi come  Agatha of Sicily e Borrowed time o, quelle rassegnate e sconfitte di Robert Marvin Calthorpe e Good Luck Bridge.

Build a fire è la celebrazione della melodia, l’elogio della nota pulita, la felicità di godere di momenti elettro-acustici di stravolgente intimità, un disco che affonda le proprie radici nella tradizione americana, ma allo stesso tempo è contaminato da variopinte influenze musicali che inseguono costantemente la via dell’indie-folk-pop con risultati extraordinari come la già citata An ordinary friend e l’iniziale Moving to the city, sfrontatamente appassionata.

Un disco che scorre piacevole dal primo all’ultimo solco e che deve la sua bellezza stilistica anche alla presenza contributiva di diversi artisti, oltre al già citato Gabrielli, troviamo A.J. Mogis (il deus ex machina di molti dischi della Saddle Creek Records) alla produzione, Mike Mogis (Bright Eyes) alle chitarre in Tonight’s The Night e Jake Bellows (Neva Dinova) l’eterea voce di Good Luck Bridge e Johnny Thunders, quest’ultima dai caratteristichi echi beatlesiani.

Build a fire è l’ennesima dimostrazione, di come, a La Tempesta Dischi ci vedono e ci sentono benissimo in fatto di scelte discografiche.

Track List

  • Moving to the city
  • Borrowed time
  • An ordinary friend
  • Agatha of Sicily
  • Tonight’s the night
  • Good luck bridge
  • A well welcomed change
  • Johnny thunders
  • Robert Marvin Calthorpe