Gran Torino Secondo tempo
2019 - 1287161 Records DK
Gran Torino musica, Gran Torino storia, Gran Torino film si intrecciano tra loro rispettivamente come: il duo bolognese composto da Daniele Berni (voce e batteria) e Marco Parisi (basso e chitarra), l'auto storica della Ford, fiera, elegante e la pellicola cinematografica di Clint Eastwood, riassumendo l'amicizia che lega i due componenti, la rivalsa e la (ri)scoperta, valori dei quali il gruppo si fa portavoce, inconsapevolmente. Dopo il successo di Albero e Terra del 2014 i Gran Torino presentano Secondo Tempo che riprende la terminologia cinematografica del momento in cui viene rappresentato il clou della trama e, ancora, si ricollega al film americano coi titoli delle tracce: Che fine vuoi?, Colpa mia, colpa tua, Differenze, Le vere domande (oltre alla parola “testamento” che anche nel lungometraggio ha un ruolo centrale e di svolta, appunto, nel secondo tempo). Ma alcuni lavori non si spiegano, non si devono cercare motivazioni perché travolgono come una valanga di vita, facendo venire voglia di essere subito cantati, allargando le braccia e lasciandosi andare, sono gli album che non si dividono nemmeno in tracce perché ogni suono ti coinvolge.
Dal primo ascolto di Secondo tempo si alza il volume e si è pervasi da una passione adolescenziale estrema che lo fa vivere in modo assoluto, quindi, inizialmente, non ci si sofferma sul significato perché si è talmente coinvolti dai toni, capendo subito che piace, e smuovendo un’energia che da anni non si sentiva in un album; come postulava Lavoisier “l’energia si trasforma”, passando direttamente dai Gran Torino all’ascoltatore. Totale apertura delle tracce, elettronica ben dosata e mai sovrastante, accompagnando i testi che si modificano come i momenti umorali della quotidianità, non ci sono freni, ma potenza, trasversalità di target e di situazione di ascolto. Un impegno testuale non indifferente che nella chiave rock rende al meglio, e l’attenzione al linguaggio è sottolineata anche dal video del secondo singolo estratto Abbracciami col ricordo fisico, voluttuoso e sentimentale, di un gesto semplice come un abbraccio, capace di fermare il tempo metropolitano; il video realizzato da Street Style Studio interpreta il legame delle anime che si incontrano in un abbraccio, forse non sufficientemente considerato come comunicazione emotiva, essendo, a volte, incapaci di apprezzare la semplicità. Gran Torino afferma “ abbiamo dato il massimo, senza limitarci, senza forzature di forma o genere, passando dall’amore alla rabbia, a volte veloci, a volte lenti, un po’ più elettronici, sempre rock “, nella loro immediatezza, forza, entusiasmo la certezza è che, ascoltandoli, si “vive ad alto volume”.
Dal primo ascolto di Secondo tempo si alza il volume e si è pervasi da una passione adolescenziale estrema che lo fa vivere in modo assoluto, quindi, inizialmente, non ci si sofferma sul significato perché si è talmente coinvolti dai toni, capendo subito che piace, e smuovendo un’energia che da anni non si sentiva in un album; come postulava Lavoisier “l’energia si trasforma”, passando direttamente dai Gran Torino all’ascoltatore. Totale apertura delle tracce, elettronica ben dosata e mai sovrastante, accompagnando i testi che si modificano come i momenti umorali della quotidianità, non ci sono freni, ma potenza, trasversalità di target e di situazione di ascolto. Un impegno testuale non indifferente che nella chiave rock rende al meglio, e l’attenzione al linguaggio è sottolineata anche dal video del secondo singolo estratto Abbracciami col ricordo fisico, voluttuoso e sentimentale, di un gesto semplice come un abbraccio, capace di fermare il tempo metropolitano; il video realizzato da Street Style Studio interpreta il legame delle anime che si incontrano in un abbraccio, forse non sufficientemente considerato come comunicazione emotiva, essendo, a volte, incapaci di apprezzare la semplicità. Gran Torino afferma “ abbiamo dato il massimo, senza limitarci, senza forzature di forma o genere, passando dall’amore alla rabbia, a volte veloci, a volte lenti, un po’ più elettronici, sempre rock “, nella loro immediatezza, forza, entusiasmo la certezza è che, ascoltandoli, si “vive ad alto volume”.
