Godspeed You! Black Emperor Luciferian Towers
2017 - Constellation Records
#Godspeed You! Black Emperor#Rock Internazionale#Alternative #Avanguardia
Del resto le stesse originalissime copertine sembrano tutte prese da veicoli in movimento, treni, automobili e affini, rendendo bene il termine "viaggio" La cosa più bella della loro proposta però è che pur essendo un gruppo fortemente politicizzato propongono musica interamente strumentale. I loro album sono dei veri manifesti programmatici, la band si è schierata fin dall'inizio, circa 20 anni fa quindi, contro la politica di Israele, contro le connivenze delle stesse etichette discografiche e l'industria bellica, alcuni membri si sono dichiarati apertamente come anarchici e la stessa Polizia li ha accusati di Terrorismo vero e proprio. Sintomatico a questo riguardo il retro copertina dello splendido ep (di 28 minuti) Slow Riot for New Zero Kanada (1999) dove i canadesi spiegavano in un diagramma come si prepara una bottiglia molotov, usando propri la lingua italiana nelle istruzioni(!).
Non una formazione che passa inosservata insomma.
Ha alle spalle una discografia non certo foltissima ma di qualità davvero elevata, così come la brillante preparazione tecnica dei suoi componenti. Una produzione discografica interrotta nel 2002 dopo 3 album magnifici, in particolare lo straordinario doppio Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven (2000) salvo poi essere ripresa nel 2012 con due nuovi dischi seguiti adesso dal sesto lavoro di studio, questo poderoso Luciferian Towers, che presenta i Canadesi di nuovo ai vertici della loro ispirazione.
I Godspeed You! Black Emperor in questo album, al solito sperimentale e senza compromessi nè concessioni ad un suono più ammorbidito, hanno per una volta messo da parte le lunghissime tracce che avevano caratterizzato la produzione precedente visto che qui ci sono addirittura 8 tracce per soli 44 minuti. Poi però analizzando nei dettagli l'opera ci accorgiamo che Bosses Hang e Anthem for No State sono in realtà della mini suite ognuna spezzettata in tre parti. L'opener Undoing a Luciferian Towers è davvero di una bellezza unica, scorre fra le righe pure una linea melodica, in luogo del solito suono minimalista. Ma pure notevoli e immaginifici sono i tre movimenti di Bosses Hang, qui nella prima parte gli inserti fiatistici ricordano il Lou Reed imprendibile di The Bells, così come la seconda ha una andatura più trionfale mentre la parte finale è in generale più reiterata. Momenti di Grande Musica e fortunato chi sarà a Roma ad osservarli e sentirli nelle 2 uniche apparizioni live dalle nostre parti e programmate per Ottobre. L'altra suite in tre movimenti Anthem for No State non ha forse l'audacia e genialità della prima ma rimane sempre nei territori torbidi e inesplorati dei grandi musicisti di Montreal. Tre pezzi che sono una sorta di Soundtrack immaginari con una prima parte che è un vero magma sonoro ribollente, qualcosa di simile ai Popol Vuh periodo Aguirre volendo trovare un minimo accostamento. Più rilassate le parti 2 e 3, la vera quiete dopo la tempesta.
Vale la pena di ricordare i componenti di questo magnifico ensemble: Sono presenti ben tre chitarristi, e si sentono, David Bryant, Efrim Menuck e Mike Moya. Poi abbiamo Mauro Pezzente e Thierry Amar al basso, il fondamentale violino di Sophie Trudeu, le percussioni di Timothy Herzog e Aidan Girt per finire col proiezionista live Karl Lemieux.
Il Canada è da sempre terra di grandi musicisti, talmente noti che non perdiamo tempo a ripeterveli e quindi aprite la vostra mente e le orecchie ai Godspeed You! Black Emperor e rimarrete conquistati dalla struggente bellezza di questo Luciferian Towers.