Goød Falafel Ø (EP)
2014 - Qanat Records/Good Fellas
Good Falafel sono dall'altra parte dell'emisfero. Palermo come Oslo, un'ombra minacciata da una luce oscura che batte attraverso i beat dei campionatori, le melodie dei synth e la voce di Laura che in più punti ricorda Bjork.
Dark Light è il singolo, uscito lo scorso marzo, che fa da apripista all'ep Ø, un disco di quattro tracce più due remix. Il trio siciliano prepara le valige per un viaggio a metà tra psichedelia e new wave, un trip (hop in alcuni casi) che si condensa e solidifica nei quattro brani originali.
Proprio a Dark Light spetta il compito di guidare l'ascoltatore in questo mondo sotterraneo fatto di paure da esorcizzare e fiducia da ritrovare in fondo ad una tazzina di caffé apparentemente troppo amara che ci ostiniamo a chiamar vita. Con Are You Real? si passa dall'underground alla foresta, l'oscurità si fa più forte e la voce di Laura Messina si stacca dalle braccia di Bjork per passare a quelle dei Daughter. The Third e Fake Fields And Beautiful Lies completano un puzzle monolitico, un'eco sonora che si ripercuote nei momenti successivi all'ascolto e mantiene intatta la sua essenza. Dei due remix, sinceramente, forse si poteva anche fare a meno: non aggiungono niente alla qualità dell'ep.
Quattro brani non sono il metro esatto per comprendere a fondo la stoffa di una band, ma sicuramente Ø è un buon esordio. Ambizioso e a tratti acerbo, il disco dei Good Falafel lascia presagire un buon avvenire, ma prima di questo c'è già un ottimo presente da sfruttare al massimo.
Sembra uno dei gruppi scandinavi rimasto intrappolato in una palude di sound degli anni Ottanta e invece i Dark Light è il singolo, uscito lo scorso marzo, che fa da apripista all'ep Ø, un disco di quattro tracce più due remix. Il trio siciliano prepara le valige per un viaggio a metà tra psichedelia e new wave, un trip (hop in alcuni casi) che si condensa e solidifica nei quattro brani originali.
Proprio a Dark Light spetta il compito di guidare l'ascoltatore in questo mondo sotterraneo fatto di paure da esorcizzare e fiducia da ritrovare in fondo ad una tazzina di caffé apparentemente troppo amara che ci ostiniamo a chiamar vita. Con Are You Real? si passa dall'underground alla foresta, l'oscurità si fa più forte e la voce di Laura Messina si stacca dalle braccia di Bjork per passare a quelle dei Daughter. The Third e Fake Fields And Beautiful Lies completano un puzzle monolitico, un'eco sonora che si ripercuote nei momenti successivi all'ascolto e mantiene intatta la sua essenza. Dei due remix, sinceramente, forse si poteva anche fare a meno: non aggiungono niente alla qualità dell'ep.
Quattro brani non sono il metro esatto per comprendere a fondo la stoffa di una band, ma sicuramente Ø è un buon esordio. Ambizioso e a tratti acerbo, il disco dei Good Falafel lascia presagire un buon avvenire, ma prima di questo c'è già un ottimo presente da sfruttare al massimo.