Giulia Mei Diventeremo adulti
2019 - Il Cantautore necessario
Ringraziamo Vecchioni, se Giulia Mei scrive canzoni. E meno male che è una di quelli che hanno scelto di scegliersi la vita, che perde tempo a scrivere canzoni e segue le proprie emozioni. Contagiamoci dell'entusiasmo di questa cantautrice siciliana (che scrive bene, e canta bene, e finalmente), che con Diventeremo adulti confeziona un album poliedrico, energico, un'opera prima che contiene i frutti di un lavoro meticoloso, di scrittura e di arrangiamento ( non a caso è stato prodotto a Roma con Edoardo de Angelis, le cui eleganza e efficacia si avvertono chiare). I musicisti coinvolti nel progetto sono di tutto rspetto: Primiano De Biase alla fisarmonica, al pianoforte e arrangiamenti, Guerino Rondolone al basso, Fabrizio Guarino alle chitarre, al mandolino, al bouzouki e all’ukulele, Simone Talone alla batteria e alle percussioni, Emanuele Ridulfo al violoncello e Giuseppe Milici all’armonica.
Dal brano programmatico Tutta colpa di Vecchioni (da cui è tratta la citazione iniziale), alla bonus track Iu c’àiu a tia, del cantautore siciliano Francesco Giunta, passando per La 600 (tutta rotta), dalle rime quasi perfette, nel loro incastrarsi in un ritmo accelerato, o per il divertissement E fattela ‘na risata!, irridente riflessione sul mondo dei social, o alla toccante A mia madre, che rivela tutta la passione e la dolcezza del piano su cui Mei compone, tutto il disco è godibilissimo, a tratti sorprendente.
Sorprende soprattutto la naturalezza con cui Mei compone e interpreta i propri pezzi, variando temi, toni, ritmi con scioltezza e padronanza, come se scrivesse e suonasse da decenni; invece, la cantautrice è giovanissima, e il segreto sta nel rispetto e nell'umiltà con cui si è avvicinata ai grandi maestri: certo, Vecchioni, come già detto, ma anche De André, Capossela, e le donne, dai vibrati di Mannoia alla scrittura di Consoli o Trapassi. L'umiltà serve soprattutto a metabolizzare le lezioni, e renderle proprie, con una cifra intensamente originale, attenta all'attualità e alle problematiche del suo, del nostro tempo (ascoltare Vivi, c'hai la vita, deficiente! per credere).
Dai, ringraziamo Vecchioni. E ascoltiamoci un disco che celebra la vera Bellezza.