Gio Evan Ribellissimi
2024 - Universal Music Italia SRL
Il disco inizia con un brano indie con forti influenze jazz e in cui il testo è un rap-parlato: Ulay è colui che si allontana dal sistema e si dedica senza compromessi all’amore e alla libertà di poter esprimere ciò che si prova. Si giunge a Susy, una dolce e al contempo forte raccomandazione di una madre ad una figlia, in cui la prima invita la seconda a vivere libera, felice, ambiziosa e a non darsi mai per vinta. Dalla forza alla fragilità dell’anima di una persona, Chantilly rappresenta il racconto di una persona e del suo vissuto difficile, ma che sa mantenere la propria dolcezza e trovare la forza interiore per continuare a vivere. Il brano è un lento pop.
Il concetto di forza e della ricerca di essa ritorna in Jeeg Robot, una lettera a Dio per fare in modo che sia l’anima sia il corpo possano essere indistruttibili allo scatenarsi degli eventi. La forza sfocia nell’anticonformismo e l’amore diviene totale accettazione di sé: così dice Andy Warhol e conferma Fontana, con chi ha il coraggio di vedere oltre e avere uno sguardo differente sulle emozioni vissute. Arrivano due brani totalmente opposti tra loro, a livello sia testuale sia sonoro: Hopper ha suoni molto profondi e raffigura la solitudine come dimensione per dedicarsi la propria vita, prendersi il proprio silenzio e riflettere per migliorare se stessi. La vivace Carrà, con influenze rap nelle strofe e disco nei ritornelli, è un omaggio a Raffaella e alla sua vitalità, elogiando il divertimento e la sacralità del festeggiare.
Modì descrive chi sa vedere, conoscere e riconoscersi in ciò che vive. De Dominicis, invece, eleva le emozioni e l’amore a una dimensione spirituale, rappresentando l’immortalità dello spirito sui materialismi e la forza di saper superare se stessi. La prima parte del disco si chiude con Vittoria, un inno alla gratitudine e al riconoscere il proprio valore, esaltando sia i difetti sia le unicità che ci compongono.
Nella seconda parte del disco si entra nella poesia musicata, ovvero si lascia il cantato per approdare alla recitazione dei testi su base sonora. Rompersi, che riprende la fragilità legata all’interiorità della prima parte dell’album, è un elogio a lasciar andare qualcosa che è destinato a finire. Realizzarsi riprende Vittoria, perché rappresenta un riconoscimento dei propri essenza e valore. La consapevolezza del sé continua in Palloncino, in cui si vola alla ricerca di questa consapevolezza e di una grande forza interiore.
Appaiono due dediche: la prima è Persone medicina, a chi sa stare vicino agli altri nei momenti più difficili e porta calma ai dolori, mentre Graffi, suonata al piano da Roberto Cacciapaglia, è l’invito di un padre rivolto al figlio a vivere la vita liberamente e a essere attento agli imprevisti che si possono incontrare. L’interiorità viene esplorata sia in Avventure, in cui il viaggio diventa metafora per arricchire se stessi e le proprie sensazioni, sia in Chi come me, un rap-parlato in cui il protagonista è alla ricerca di chi, come lui, vive interiormente ciò che prova.
Un milione di cadute racconta chi sa reagire agli imprevisti della vita e a riappropriarsi di se stesso nonostante le ferite, mentre Minuscoli boati interiori parla di una fragilità che trova il tempo per guardarsi dentro e dare risposte ai propri perché. Abbi guarigione di te è un invito a vivere la vita, ma anche a non rinunciare alle proprie interiorità e a vivere intensamente tutte le emozioni. Il disco si chiude definitivamente con Cresciuta, un riconoscimento delle proprie certezze, delle figure negative da rimuovere, per sapersi ritrovare in sé.
Gio Evan con il suo Ribellissimi fa compiere all’amore, alle sensazioni umane e all’arte un viaggio interiore. Un’avventura in cui le persone possano ritrovarsi nell'interiorità, nei silenzi in cui si vuole riflettere su di sé e nella solitudine dove rifugiarsi per riconoscersi. Il viaggio viene reso più piacevole dalle sonorità che miscelano indie, jazz, rap, parlato e recitazione dei testi: perché sia l’arte sia le emozioni hanno varie forme espressive e Ribellissimi ci invita a vivere, interiorizzare e sperimentare tutto ciò che possa raccontare le fragilità dell’animo umano e arricchirci.